MEZZALIBBRA: ascoltando l’esordio “Cometa”

Torniamo in Abruzzo, terreno fertile di cantautori a quanto pare. Lui è giovanissimo, si chiama Davide Corneli che si porta dietro un moniker accattivante e scanzonato come MEZZALIBBRA. Fa il suo esordio nella discografia ufficiale con un singolo diretto artisticamente da Cristiano Romanelli degli UMMO e con un video clip diretto dall’influencer Giulio Tolli (team tutto abruzzese): si intitola “Cometa” ed è un bel ricamo pop dei tempi recenti con i richiami blues e black tra le righe delle liriche melodiche. Parla di speranza e di quanto sia importante rialzarsi in questa quotidiana rincorsa verso una cometa che idealmente segna un nuovo inizio. Da Mezzalibbra ora ci aspettiamo il disco e staremo a vedere se e come cullerà il suo cammino e in che modo si parlerà di maturità ed evoluzione.

All’esordio di Davide Corneli chiediamo subito: che rapporto hai con il pop italiano? Nel senso: quanto lo schivi e quanto lo sposi a pieno? E nel pop va considerato anche quel certo modo di apparire…
Secondo me il Pop è in costante movimento. Qualsiasi musica potrebbe essere pop, in quanto è un genere aleatorio che può accogliere diverse influenze musicali. Il Pop è, però, anche il genere più diretto e funzionale per mandare un messaggio e per esprimere un’emozione. Il modo di apparire non deve essere confuso con l’essere. Si può apparire in una maniera per esprimere un determinato concetto, ma senza mai mostrarsi diversi da come si è.

Sanremo alle spalle. I giovani che hanno sfilato quanto erano distanti dal tuo concetto di musica?
In verità non molto. Questa edizione di Sanremo mi è piaciuta particolarmente ed i temi toccati li ho sentiti molto vicini. Sono stati lanciati messaggi forti quest’anno, anche tramite le canzoni e i travestimenti. Scenicamente e tecnicamente è stato davvero bello. Ho ammirato particolarmente alcuni artisti che a mio avviso ha avuto un’evoluzione pazzesca, ma tutti hanno partecipato attivamente a rendere il Festival molto bello. Mi rivedo molto nei loro lavori, spero di poter arrivare a quei livelli un giorno.

Un video girato anche grazie alla regia di Giulio Tolli: perché questa scelta? E qui tiriamo in ballo temi social visto che lui è un influencer…
Intanto approfitto per salutare e ringraziare Giulio per il lavoro svolto, lui è un professionista e ho voluto puntare sulla qualità e sulla sua esperienza. La figura dell’influencer è piuttosto recente, nata perché ci sono persone che, evidentemente, hanno bisogno di appigliarsi a certi modelli, seguire certe tendenze e, forse, anche per essere socialmente conformi. Alla fine nella figura in sè non ci vedo nulla di male, anche perché ci sono vari tipi di influencer e non tutti sono modelli negativi. L’importante è, secondo me, non seguirli in maniera “tossica” o lasciarsi troppo condizionare o seguire i “canoni giusti” indotti da altre persone.

“Cometa” ha dei richiami americani… voluti o casuali? C’è un blues che respira sottopelle…
Sono assolutamente voluti. Il Blues e il Soul sono i generi dai quali “rubo” maggiormente per esprimere l’energia e l’emozione. Ho voluto esprimere un importante messaggio a chiunque ascolti questa canzone anche tramite l’uso di sonorità “blue”, per toccare anche le emozioni della gente. La musica ha il fondamentale compito di essere vicina a tutti in ogni momento ed è questo ciò che ho voluto fare.

A chiudere: un disco all’orizzonte?
Si, spero il prima possibile. Sto lavorando sodo con il mio fantastico gruppo, che approfitto per salutare, per creare un prodotto efficace ma che renda anche fede a quello che voglio espimere in musica. Non sarà un lavoro facile, ma stiamo davvero mettendoci impegno e passione. Sarà un bel percorso da fare insieme.