“Act of Sabotage. La biografia ufficiale” Nico Parente, recensione

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[…] Oggi invece suonano tutti bene, ma senza il cuore e l’attitudine di una volta. Noto molta gente prendersi troppo sul serio

Chi non conosce i Sabotage? Probabilmente le nuove leve di hmk, ma di certo non quegli over 40 come me per i quali i Sabotage(o se volete gli Acts of Sabotage) hanno rappresentato un’importante parte di storia dell’heavy metal italiano.

Nonostante l’imperante esterofilia, di cui per altro anche io da adolescente con le borchie ero affetto, la band toscana è riuscita, tra misteri, errori di valutazione e sangue metallico, a dare spirito vitale al genere, attraverso un sentiero ricco di note temprate. Sin dall’iniziatico hard rock in stile Priest di Rumore nel vento, la band si è sempre mostrata votata al cuore in pelle nera, cambiando via e metodologia, giungendo con Morby a scrivere uno dei migliori e sottovalutati album sui generis (Behind the lines). Forti di una vocalità perfettamente in linea con l’HM golden age, la band, abbattuti i confini linguistici, giunse, infatti, sino alle porte della Metal Blade, per poi mettere in atto il gran rifiuto.

Di tutto ciò ci parla Nico Parente, giornalista pubblicista abile nel raccontare la breve, ma significativa storia della band fiorentina, attraverso una ricostruzione accertata e definita dai ricordi dei protagonisti, intrecciati in maniera lineare e cronologica.
Il libro, edito da Crac Edizioni, sempre più attenta alla riedificazione del mondo heavy metal italiano, offre ai nostalgici di allora una breve finestra su di una scena (ahimè) troppo compressa nei propri confini, e regala alle nuove leve di metallari una piccola perla perduta, tornata a splendere grazie all’inattesa reunion.

Il libro, ideale completamento della collana dedicata alle grandi e seminali band degli anni ’80 e ‘90 (Death SS, Vanadium, Strana Officina, Bulldozer…), viene impreziosito da alcune foto d’epoca e da una sezione finale in cui il mondo heavy di allora si racconta mediante piacevoli e originali interviste, voce di una realtà creata dai fratelli Caroli e resa possibile dallo screaming di Adolfo Morviducci e dalle idee di Andy Fois.