Anomalistic “Promo”, recensione

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Grezzo, insalubre e anomalo.

Arrivano da São Paulo armati di nuove spine narrative, metaforizzate dal cambio grafico del monicker. Infatti dopo l’EP Butchery ed uno split a cinque vie, i brasiliani Anomalistic giungono alle soglie della Permeated Records (lato Auditorial Devastation Records) con un promettente promo brutal death.

Tre tracce vomitate su partiture ferine, pronte ad anticipare il primo reale full leght del combo.

Ad aprire I cancelli dell’extreme guttural è la disarmonia avvolgente di Bone liquefaction Torture, in cui la tribalità espressiva di percussioni efferate e schizofreniche, donano la giusta via a stop and go taglienti e riff semplici, grezzi ed impolverati. L’imponente approccio acustico pone l’inquietudine al fianco di una linea vocale profonda e lanciante, in grado di offrire un punto di riferimento agli amanti del genere, mentre una mescolanza espressiva di generi differenziati vengono posti nel medesimo fumante calderone, grazie alla ricerca di espressionismo visionario e privo di tecnicismi particolari.

Proprio la direttiva emozionale della prima traccia ci trascina (per i capelli) verso l’isteria di Dissecting the living, in cui l’effetto “K” si mostra fulcro portante, al servizio di un’impostazione metodica e avvolgente, che per certi versi riporta alla mente alcuni episodi degli Intracranial Butchery, qui scorticati di alcune accortezze acustiche. Il mondo degli Anomalistic è infatti avvolto nelle profondità più recondite del nero, alimentato da strutturazioni musicali ipnotiche e mefistofeliche, proprio come dimostra l’atto di chiusura del promo Sodomized by a Chainsaw. Un mordente passaggio offuscato dall’istabilità emotiva che trova nell’eterna ridondanza il contrappasso di una visione orrorifica malsana e perduta.