0042Caparezza – Habemus capa.

Caparezza Habemus capa - cd cover.

Caparezza dopo il suo Verità supposte era quasi atteso al varco. Verità supposte infatti ha avuto un tale successo da rendere presumibilmente difficile un bis in termini di vendite. Come egli stesso cantava infatti “il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista” ma, a conti fatti è riuscito a sfatare questo luogo comune.

Il grande successo del primo album e l’attesa spasmodica per il suo secondo sono i motivi che mi hanno spinto ad aspettare così tanto tempo per recensire Habemus capa. Volevo aspettare di capire se ci sarebbero stati tormentoni, se si fosse ripetuto, se fosse caduto in una sorta di autocelebrazione. Ebbene se il pericolo era quello di un album inferiore al primo, posso tranquillamente affermare che non è questo il caso.

Habemus capa si presta ad essere ascoltato con molta attenzione e gusto, ascoltanto i testi frenetici e mai banali, cogliendo tutte le sfumature delle metafore che vengono usate nelle varie canzoni. I testi mi sono piaciuti molto, non si parla d’amore e di storie travagliate ma del nostro quotidiano.

Habemus capa è travolgente, divertente, irrivierente e, perchè no, ricercato negli arrangiamenti. Non c’è il singolo-tormentone ma una serie omogenea di belle canzoni. Cominciando da “Annunciatemi al pubblico” passando per “Gli insetti del podere” e per finire a “Inno verdano”.

Nelle canzoni di Caparezza non trovi l’aria dei rapper o degli hip hop singer, non ci sono movenze da gangster, nè comportamenti da drogati di viagra, ma tanta sostanza e voglia di dire. Il disco è ovviamente caratterizzato politicamente, ma non in modo così spudoratamente a sinistra come si possa pensare perchè le denunce del rapper di Molfetta sono universali, abbracciano cioè tutto quello che oggi è considerato “giusto”, soldi, status, modo di vivere e pensare, atteggiamenti e ipocrisie. Questo nostro quotidiano è lo stesso sia che lo si guardi da sinistra che da destra.

L’approccio del Caparezza pensiero è quello di un disincantato sguardo nelle abitudini da reality televisivi, delle liti da stadio, delle sopraffazioni sociali.

Si ma……

Alla fine, direte voi, ti diverti ad ascoltarlo oppure devi passare prima dallo psicologo e farti liberare dai tic della nostra società per apprezzarlo?

Habemus capa, è dirompente. Ti fa saltare dalla sedia, ti trasmette energia e ti mette subito di buon umore. Ti intrattiene, ma nel senso più nobile del termine, trasmettendoti anche qualcosa di valido rivelandosi un mix di suoni e inventiva a tratti irresistibile, ascoltate Inno verdano e Gli insetti del podere e capirete cosa intendo.

E’ un disco “giusto” di quelli che ti fanno venir voglia di spendere 18 € per un cd. Perchè sai che stavolta non sarai tradito dalla solita trovata commerciale, per me è da lode… poi decidete voi ;).