Claytoride ” For his wine and chamber”, recensione

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Claytoride try to create spontaneous music sponsored by their mental disorders, their emozional changes and their dionysian passion

Chi sono I Claytoride?
Una band che vive il rock senza tempo, attraverso una tangibile necessità ed urgenza espressiva, in grado di emanare effluvi analogici, qui guidati dalla produzione di Ronan Chris Murphy e Prosdocimi Records.

Questo nuovo For wine & Chamber non rappresenta altro che un debut di ottima fattura, formulato attorno a sette partiture intarsiate di convinzione ed incoscienza, derivata proprio dalla giovane età artistica del quintetto.

L’album, che sembra vivere del riflesso dell’intensità live, raccoglie gli stilemi della presa diretta, mostrando genuinità acustica e deliziosi sentori retrò, atti a rendere il lavoro strutturale un esempio di come oggi si possa riuscire a far musica in maniera semplice e convincente.

Ad introdurci tra le pieghe dell’LSD (La simbiosi dischi) è il caldo giro di basso di Ignorance , i cui sviluppi (non tropo distanti dalle emozionalità Disintegration ) volgono verso sonorità inattese dai cromatismi chiaroscuro. Infatti, tra riusciti stop and go ed effetti eco, la band si offre nelle sue vesti alternative, anche grazie ad un approccio vocale che porta alla mente Jimmy Pop.
Proprio questa forte influenza Bloodhound Gang ritorna tra le note di Ocean’s return, la cui scarsa banalità si armonizza alla perfezione con l’anima pop punk di Mexico.

Nonostante poi alcune ombre percepibili tra le note di Time, la band palesa la propria caratura con la perfetta sinergia evolutiva di Something in your shoes , delizia appoggiata a riff in background dalle tinte avvolgenti, che mostrano un ottimale equilibrio, ritrovabile nella titletrack, la cui sonorità semplice e priva di inutili fronzoli lascia spazio ad una sezione ritmica dagli interessanti arredi armonici.
Insomma… un’opera breve in grado di raccontare una band di reale valore.

TRACKLIST
01. Ignorance
02. Something in your shoes
03. Mexico
04. Ocean’s return
05. Nothin’really dies
06. Time
07. Wine Chamber