Fausto Rossi “Blank Times”, recensione

fausto.jpg

È passato molto tempo da Suicidio, debut album di Faust’O, iniziatico monicker di Fausto Rossi, cantautore considerato (da molti) di culto. Il songwriter torna dopo gli episodi acustici di Becoming visible e Below the line con un nuovo album. Dieci tracce che abbandonano i clichè del new wave degli albori, per proseguire il sentiero iniziato nel 1985. Il disco, infatti, sembra voler riempire i tempi vuoti , attraverso un uso accorato di suoni legati al cantautorato, al blues e in piccola parte al mondo underground. I suoni classic rock sembrano incontrarsi in maniera naturale con intarsi riveduti e corretti alla luce dell’oggi, attraverso una scarnificazione degli arrangiamenti, semplici e diretti, ma non per questo deludenti.

A dominare le sensazioni dell’ascolto sono la pacatezza, la malinconia e l’approccio blues, in una vincente formula d’alternanza tra idioma nativo e inglese.

Ad Aprire il disco è Tu non lo sai, in cui i suoni acustici accompagnano la voce di Rossi, qui vicino alle linee di Severino in un’interessante interpolazione tra cantautorato e folk. Proprio gli allunghi musicali dell’autore sembrano infatti aprirsi ad uno sguardo retrò come dimostra Non ho creduto mai, in cui ci si sposta verso un sapore’70 tra hammond e riff intensi.

Se poi meno a fuoco sembrano l’eterea Can’t explain e l’incompiuta Sogni, appare inevitabile spostare l’attenzione sulla splendida Stars, traccia dylaniana sino al midollo, che si presenta punta splendente del disco, al pari di Il vostro mondo , che sembra citare indirettamente l’arte espressiva di Mark Linkous nella sua ammaliante e diffusa melanconia.

Interessante appare poi il lavoro di songwriting, alquanto ermetico, metaforico e ricercato, legato da un fil rouge al mondo onirico, che si fa recitativo in I write aloud e pensieroso in Down Down Down, opera di chiusura per un disco incentrato su voce, basso, batteria e chitarre, intese più come elementi dialoganti, che come un corpo artistico unitario.

TRACKLIST:

“Tu non lo sai”
“Stars”
“Sogni”
“The hill”
“Write aloud”
“Names”
“Il vostro mondo”
“Can’t explain”
“Non ho creduto mai”
“Down down down”