Ghouls +Morphema

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Dopo qualche tempo rieccoci nuovamente a discorrere di buon metal estremo nostrano! Questa volta attraverseremo la penisola a bordo di una solida imbarcazione che da Novara ci porterà sino Roma. Le band di cui ci occuperemo in questa puntata appartengono al genere metal, attraverso legami e sviluppi piuttosto diversi tra di loro, ma poco importa…l’importante è discorrere di Metallo Pesante.

Morphema
“promo 2008”

cover

Il nostro punto di partenza porta il nome di Morphema, promettente quartetto novarese dedito ad un interessante Death-trash metal. Infatti, dietro all’accattivante logo della band, si nasconde proprio quel rugginoso metallo rappresentato dalla cover art del “Promo 2008”. L’album si apre con “Boarderline”, traccia figlia del teutonico death anni 80; brano grezzo e genuino privo delle cure estetiche che spesso oggi il metal sposa. Questa mancanza stilistica, di per sé, non risulta assolutamente un gap artistico, ma al contrario risulta essere una vincente trovata, tra solo ritualistici e una batteria che, pur non essendo il punto forte dell’ensamble, trasuda volitività ed amore per l’hm.
Con “By my knife”, si passa immediatamente ad una tonalità vocale growl più gracchiante, che accompagna il riff portante piuttosto felice nella sua composizione maideniana. I cambi di direzione portano al centro nevralgico-creativo della track le chitarre e la sezione ritmica, che riescono più che in altre occasioni ad amalgamarsi al meglio, come durante l’enclave orientaleggiante, che trascina le note verso una più assorta chiusura tra rullante e arpeggio.

Il lato B si apre con “Trapped and upset”, durante la quale la mente è riportata ai Sodom di “Agent Orange”, attraverso una mistura di speed metal, mescolato con la tipicità tedesca ed accenni Viking. L’extended played si promuove come un prodotto alquanto interessante e stilisticamente originale come dimostra il soft anticlericalismo lirico di “What you are”; il cadenzato intro ci porta verso il growling di Federico, che tanto deve ad influenza eighties, trovando un buon assetto, pur non ricercando l’esasperazione della cupezza, spesso d’effetto nel mondo metal, ma non sempre funzionale alla narrazione.

“Promo 2008” non è un disco ma un promo EP! Ma in realtà “Promo 2008” non è un Ep Promozionale!!!… Per qualità e contenuti dobbiamo parlare di un Disco con la D maiuscola…un prodotto per una band che, se sarà in grado di non smarrirsi, troverà certo la strada del successo.

Tracklist:

1. Borderline
2. By My Knife
3. Trapped And Upset
4. What You Are


Intervista

1) Come chiedo ad ogni band…la genesi del vostro nome?

Sinceramente è un nome trovato da Giulio, il batterista, senza un particolare senso dietro. anche oggi, pensandoci, non ha un significato preciso. Diciamo che ha un significato per noi che stiamo dietro questo nome.

2) Ascoltando l’EP mi sono subito tornate in mente antiche sensazioni…ho ritrovato nel vostro lavoro i primissimi Maiden e i Sodom di “Agent orange”…quali sono le vostre fonti di ispirazione musicale-cinematografica-letteraria?

Tasto dolente! Devo dire che abbiamo influenze molto diverse, sono pochi i punti in comune. L’unica cosa che proviamo a fare è tralasciare il materiale banale, cosa che sicuramente esprimeremo meglio nei futuri capitoli della discografia. Cinema e letteratura credo siano da prendere in blocco, siamo influenzati da tutto ciò che ci circonda.

3) Perchè un EP e non un full lenght?

Sicuramente per un motivo economico legato allo studio, secondariamente tendiamo a creare poche tracce e a lavorarci sopra per un bel po’, in modo da non avere riempitivi ma canzoni che ci convincono al 100%.

4) Quanto è stato importante per i Morphema l’incontro con Mattia Stancioiu?

Direi fondamentale! E’ un signor professionista dietro ai computer, oltrechè una splendida persona mai arrogante, pur avendo una carriera di tutto rispetto. Ci ha fatto capire come lavorare sulle canzoni, senza imporre niente. I suoi consigli sono sempre utili. E poi è davvero un grande!

5) Se doveste fare un analisi sulla scena metal italiana, quale è la vostra opinione?

Gruppi? Ottimi! Basti pensare a Necrodeath, Labyrinth, Hour of Penance, Gory Blister e altri che popolano l’underground. Poi c’è l’altro aspetto, di chi ci mette i soldi e dei locali. Direi che basta guardare i programmi di una città come Milano per rendersi conto di quanto sia piccola la scena e di quanto si punti pochissimo sul nostro genere. E poi le cover-band, davvero uno scandalo. Ok 2 3 cover, come fanno tutti, ma esagerare porta solo male.

6) Quale sono gli ostacoli che una band come la vostra deve affrontare per emergere in Italia? perchè molte band trovano label disposte a rischiare solo all’estero?

Ostacoli prima di tutto economici, si paga davvero tutto, poi di “Mafia” all’italiana, per cui se non conosci, se non sei amico di, se non sei il fratello di, puoi andare a suicidarti. E’ davvero triste una cosa del genere, si punta su realtà squallide pensando solo al mercato. All’estero, esempio in Germania, una buona fetta del mercato E’ metal, per cui abbondano locali e agenzie di promozione/produzione.

7)Quali sono le tematiche portanti delle vostre liriche?

Personalmente le mie liriche trattano di parecchie cose, o storie inventate completamente o critica verso qualcosa (vita, morte, religione). Direi le solite cose che vedo quando guardo il mondo, niente di più.

The Ghouls
“Until it bleeds”,

cover

Spostandoci verso sud arriviamo in caput mundi, terra degli ormai affermati Ghouls, usciti da pochi mesi con il loro “Until it bleeds”, un disco finalmente maturo e ben arrangiato, capace di adoperare al meglio ispirazioni death di stampo classico, mescolate a correnti moderniste sui generis. A credere nel quartetto capitolino è stata la Despise the sun records, label ormai più che conosciuta nell’ambiente metal, competente nel riconoscere i Ghouls come ensamble assestato tra buona tecnica e buone idee.

Un disco intenso dai ritmi sostenuti, impreziosito da una particolare cura per gli arrangiamenti che donano un sound pulito e coinvolgente.
Il battesimo del full lenght è dato da un curioso sampler di femmineo muggito, in apertura di “Menstrual vaginal cry”, che sembra voler richiamare la complessa 3d cover art, molto vicina negli intenti a quel mondo erotical-horror anni 70.
Il percorso continua con “Endless pleasure”, in cui le tonalità growling si abbassano sino a ricordare le linee di cantato dei Death di “Leprosy”, mentre la sezione ritmica di Franceschini e Testini vince la sfida e convince appieno, con cadenze precise ed elevate, che propongono un perfetto sincronismo con l’incrocio di vocalità nel cuore del brano.
Il Valhalla sonico non termina qui naturalmente, infatti i gironi infernali degni di ascolto sono ancora molti come “Chained to my Orgasm” e “Tears of pain”, ma soprattutto la grandguignolesca “The messiah of torture and perversion” e “Snuff movie” che, tra le 4 corde e i passaggi gore, non stonerebbe affatto come soundtrack per “Tesis” di Amenabar. Inoltre, se è vero che “To bitch or not to bitch”, al di là del gustoso gioco di parole, sembra non convincere molto, attraverso una partitura semplicistica da deja-vu, è veritiero anche il fatto che, tra i brani meglio riusciti si può annoverare la titletrack, che con il suo climatico prologo riesce a catapultarci all’interno delle gorgoglianti narrazioni, attraverso un sound assestato attorno a martellanti riff imparentati con il trash-speed che permettono un naturale evolversi degli intenti, attraverso una sapiente NON linearità, riuscendo così ad ottenere un prodotto di buona fattura.

Tracklist

Menstrual Vaginal Cry
Endless Pleasure
To Bitch Or Not To Bitch
Until It Bleeds
The Messiah Of Torture And Perversion
Snuff Movie
Chained To My Orgasm
Tears Of Pain


Intervista

1) a tutte le band amo chiedere lumi sulla genesi del nome…perché Ghouls?

I GHOULS sono dei demoni della cultura orientale ed era un nome che mi ha colpito quando decisi di fondare la band appunto i GHOULS ed era il novembre del ’95. Dopo alcune pause, ognuna durata qualche anno, e il succedersi di musicisti, abbiamo una formazione stabile: io Massimiliano Franceschini alla voce da sempre, Antonio Poletti alle chitarre, che è entrato a far parte dei Ghouls nel 97, ed è l’unico con il quale sono rimasto sempre insieme da quel giorno .Ora la band è completata da mio fratello Stefano Franceschini al basso e Claudio Testini alla batteria .

2) ) La vostra copertina porta con sé una tecnica 3d piuttosto inusuale nel mondo metal. Come nasce la scelta stilistica?

La copertina è stata una nostra idea che abbiamo spiegato a Fabio Listrani di stb01 e ha saputo interpretare a pieno ciò che era il nostro pensiero. La perfetta visione al titolo dell’album “UNTIL IT BLEEDS” che raffigura 4 demoni (come 4 sono i membri dei Ghouls) intenti in un orgia senza fine. Spettacolare è anche il retro copertina che riprende la stessa immagine ma da diversa angolazione dando la sensazione di essere all’interno dell’immagine.
Abbiamo ricevuto ottime critiche al riguardo.

3) In alcuni passaggi grafici e lirici ho notato una sorta di citazione verso i B movie anni ’70 in cui si voleva unire eroticismo e horror..sono sulla cattiva strada?

I nostri testi che io ho scritto hanno appunto come tema portante la perversione umana la tortura della carne, dello spirito, il piacere fisico, tratto anche da personali esperienze, la forte passione per l’universo femminile, orgie avute assieme a membri della band anche in passato, il godere dell’anima oltre che del corpo. Però le mie ispirazioni non vengono da b movie anni 70 ma piuttosto dalle mie letture passate come Sade, Masoch, Apollineare e dalla mia mente, dal quotidiano modo di vivere ed essere anche se non è errata la tua considerazione visto che in quei film gli argomenti sono anche quelli ma non sono la mia ispirazione.

4) Come è nata la collaborazione con la Despise the sun records?

La Dispise the sun è guidata da Andrea Cipolla chitarrista dei C F A con i quali abbiamo diviso anche il palco un paio di volte quindi Andrea ci conosce benissimo sa il valore della band. La sua attitudine live e abbiamo deciso di fare questa collaborazione che ha portato ad “Until it bleeds” uscito a fine 2008-

5) Quanto è difficile essere una brutal death metal italiana?

Ancora oggi una death metal band in Italia deve soffrire molto, non è facile, ci vuole molto sacrificio e dedizione totale che a noi non manca di certo. Se ancora oggi siamo sulla scena sempre pronti a suonare. Non ci sono molti sbocchi x noi italiani, noi abbiamo solo tv e radio commerciali tranne qualche piccolo esempio .Non vince mai un premio una band metal, solo i soliti nomi pop e via dicendo mentre in altre nazioni il metal è seguito a livello nazionale con premiazioni etc etc…

Non c’è il giusto sostegno e siamo ancora succubi di tutto ciò che viene dall’estero mentre noi abbiamo ottime band che meritano maggiore attenzione .

6) In alcuni passaggi del disco mi è sembrato di rivivere passaggi dei primi death…da dove arrivano i Ghouls?

Mah! non saprei! i Death sono una grande band ma non credo siano almeno volontariamente una nostra fonte d’ ispirazione, noi ascoltiamo molti generi di musica che possono svariare dalla musica classica al death metal più feroce, insomma dalla buona musica in generale, ma cerchiamo pur rimanendo in un contesto death metal, perchè è ciò che vogliamo suonare di avere una nostra personale veduta anche se poi può capitare che si possa far venire in mente una band o un altra

7) Quanto conta l’attività live? E cosa può dare in più il contatto diretto con i fan?

Noi siamo una band che ama suonare live sprigionando tutta la nostra energia tirando fuori sempre un esibizione carica di potenza, ci piace “scapocciare”, viene da dentro è il motivo per il quale una band esiste poter suonare davanti ai propri fan.
vedere persone contente ed esaltate alla fine di un nostro concerto di riempie di piacere siamo una vera macchina da guerra animali da palco come spesso ci hanno definito.
concludo ringraziandoti per il supporto che ci hai dato e ricordare di supportare le band che sanno veramente suonare e non apparire.

Ciao un saluto ai nostri fans
Massy e ghouls