Gli avvoltoi ” Confessioni Di Un Povero Imbecille”, recensioni, go down records, nomadi, beat, mods

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Bologna, fervido habitat creativo, ha da sempre la fama di città accogliente, creativa e notturna. Luogo artisticamente magico, dove hanno trovato i natali idee e realizzazioni senza tempo.

Proprio dalle arie felsinee, Gianluca Morozzi ha deciso (qualche anno addietro) di dare la luce la sua prima opera: Despero. Il romanzo, pubblicato per la prima volta nel 2001, narra le vicende di Kabra e della sua pessima band, ai margini della quale vivono (in)successi ed emozioni amicali e amori difficili.
Dopo quindi anni, il romanzo ri-edito da Guanda Editore, subisce oggi un’evoluzione unendosi ad una innovativa realtà in grado di continuare a raccontare le vicende dei propri protagonisti, attraverso le note degli Avvoltoi, storico gruppo bolognese, giunto a complementare con naturalezza espressiva la narrazione di Morozzi. Infatti, attraverso un vero e proprio concept album, la band giunge a licenziare una reale opera rock, teatralmente strutturata in due atti.

Uscito dalle fucine di Go Down Records, il disco appare sin dalle prime battute come marchiato da un profondo beat dalle venature prog-rock, in grado di creare un’inusuale sincrasi tra i tardivi seventies e le sonorità contemporanee, allineando i riffing al suono di un hammond retrò e alla timbrica vocale che, ancora una volta, mostra il proprio vigore.

Ad aprire il nuovo disco è Sono Libero , di certo tra le tracce più interessanti del full lenght. Una struttura sonora perfetta, in grado di aiutarci ad immergerci in un mondo lontano, pronto a condurci ad un inusuale spirito “Nomade”, proprio come accade in Il Contratto.

L’impostazione pseudo acustica dell’incipit mostra, comunque, la naturalezza leggera e i cromatismi emozionali che scorgono il proprio climax nell’uso delle tastiere. Uno sguardo passatista che si incrocia con i battiti attuali ( Vi Voglio Finalmente Tutti Qua ) e radicalizzazioni beat (1991), qui espressione genuina di un ragionato manifesto.

Se poi con Giuro Lo Vedrai il quintetto dona uno sguardo più ampio, con 12 gocce si rivive un destabilizzante intreccio di note che a tratti diviene estraniante e poli-direzionale. Proprio come l’ottima ripartenza di Brucia. Un semplice aspetto comunicativo che va ad arricchire (in un certo senso) anche il mondo Mods, velatamente citato per dare compimento perfetto ad un disco in cui convincono appieno non solo le armi strumentali di Lancio, ma anche e soprattutto le creazioni di un vellutato Sipario e i ritmi strappati di Una camera, un hotel, traccia nostalgica e piacevolmente narrativa.

Insomma, un disco piacevole che da l’idea di completezza.

Tracklist
1) Sono Libero
2) Vi Voglio Finalmente Tutti Qua
3) 1991
4) Giuro Lo Vedrai
5) Confessioni
6) Brucia
7) 12 Gocce
8) Il Contratto
9) Una Camera, Un Hotel
10) Sipario
11) Lancio
12) Dammi La Mano