Indicative “III – Awake Existence Decline”, recensione

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Alla domanda chi sono gli Indicative potrei semplicemente rispondere con: “Un gruppo underground che mi piace per l’arte visionaria e filmica che riesce a trasmette”.
Questa risposta, però, sarebbe di certo inquinata da un evitabile aspetto soggettivo. Quindi, premendo il tasto rewind, ritorno all’incipit: “Chi sono gli indicative?”…sono un quartetto strumentale che, partito dalla Trinacria, sta risalendo la nostra penisola cavalcando un sound dalle intuizioni melodiche disegnate su spigoli aggressivi, in cui trovano posto stilemi noise, sperimentazioni e visività.

L’album, registrato in presa diretta, sembra volersi vestire da concept album, dando inizio a giochi direzionali e reiterazione, posti tra strutture jazz e sonorità heavy. Infatti, proprio la traccia iniziale sembra voler arare il proprio terreno per indicare le locazioni di semi sonori inusuali, a tratti arditi, in cui l’emozione sonica emerge in maniera visionaria e splendidamente narrativa.

Il suono raccontato ci avvicina a mondi estranianti ed alieni attraverso un continuum espressivo ( Light & Shape) in grado di trainarci verso l’ignoto, mediante un uso di vocalità organiche che appaiono non troppo discoste ad isterismi Explosion in the sky.

L’angoscia descrittiva ed il mood avvolgente si mostra nel crocevia tra linee granulari e adempienze post rock, i cui rimandi funzionali ci invitano tra le pagine della riuscita magia strumentale. I rimandi Petula Clark si uniscono poi in maniera armonica a follia e divertimento, qui in grado di mostrarci più lati di sé, proprio come in un dipinto cubista ( We Get What We Deserve), mentre la straordinarietà inquieta mostra la via ansiogena del quadro pitturato dalla sei corde, attraverso un racconto psicotico ed urlato, ma al contempo osservativo.

A chiudere lo spigoloso cerchio sonoro sono infine la straordinarietà battente di Collapse, un impeccabile pugno sonoro, in cui le estensioni iniziali evolvono nella deformazione di un crypto stoner che, con le sue reminiscenze e le sue cadenze reiterate, vale da solo il prezzo del biglietto.
Un album pertanto poco germinale, ma piuttosto riuscito.

TRACKLIST
1. Dawn
2. Light & Shape
3. Human Consciousness
4. Decadence
5. And The Sky Turned Red
6. We Get What We Deserve
7. Dissolution
8. Collapse Pt.I
9. Collapse Pt.II