Johnny Freak “Tra il silenzio e il sole”, recensione

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Se siete convinti adepti del classico pop rock italiano…abbiate fiducia e continuate a leggere l’articolo…altrimenti non perdete il vostro tempo tra il silenzio e il sole, perché troverete solamente note semplici, che scaturiscono dalla voglia di emergere Luca Spisani, Davide Ausoni, Pietro Macario, Simone Auson e Alessio di Raimo, quintetto di Frosinone arrivato alle stampe sotto il nome di Johnny Freak. Il disco, targato Antstreet records/Redcat promotions, offre all’ascolto 12 tracce easy listening, che trascinano una piccola zavorra dovuta ad una post produzione non proprio cristallina. I volumi e l’amalgama sonora, infatti, sembrano penalizzare un lavoro tra le cui piegature si nascondono interessanti intuizioni, in grado (però) di emergere solo dopo un attento e plurimo ascolto.

Il disco sembra svilupparsi attorno ad una concettualità alquanto popolar rock, tra intarsi prog ( Ho visto) e intenzionalità acustica ( Divenni lacrima), in un tracciato che, pur nella sua linearità, convince a sufficienza in episodi come Bugia, da cui emerge un ottimo uso delle quattro corde, e Insonnia , il cui riff zztoppiano apre alla sofferta linea d’entrata di Streghe . In quest’ultima il pathos chitarristico funge al meglio nel suo intento compositivo a differenza di Farfalla di metallo, in cui lo splendido heavy incipit viene inspiegabilmente ucciso in apertura.

Se poi interessanti episodi come Ad annientarsi di lei e l’outro de I Fiori Maledetti, valgono il prezzo del biglietto, di buona fattura appare anche la coraggiosamente diversa Il pescatore, cover di De Andrè, qui rivisitato senza la paura di provare.

Il disco nel suo insieme si presenta di certo perfettibile e parzialmente immaturo, ma al contempo piacevole e aggraziato grazie alle buone sensazioni nascoste, che si fanno più convinte e convincenti su ritmiche più tirate, capaci di portare un curioso rimando all’arte di Alberto Fortis.

Tracklist

Ho visto
Bugia
I fiori maledetti
Regina
Insonnia
Streghe
Il pescatore
Farfalla di metallo
Arriveresti al sole
Divenni lacrima
Ad annientarsi di lei