Mamar Kassey – Denke Denke

copertina di Denke Denke dei Mamar Kassey

Il Niger è un paese della fascia del Sahel, lo sconfinato deserto sassoso che rappresenta il confine tra il Sahara e l’Africa tropicale. Da sempre zona di passaggio, è abitato da popolazioni nomadi come i Touareg, i Peul/Fulani, gli Housa dell’est, i Djerma, e da etnie dalla cultura antica come i Songhai.

Mamar Kassey è un nome che viene dalla storia dell’Africa Occidentale. Ai Mandengue di Soundjata Keita succedette nel XV° secolo l’impero Songhai, che dalla città di Gao si espanse all’est e all’ovest sotto la guida di Sonni Ali Ber. Il suo successore fu il leggendario Askia Mohammed, che nella tradizione epica è conosciuto anche come Mamar Kassey, fondatore della dinastia Maiga e responsabile di aver esteso il controllo dei Songhai dal Senegal fino al Niger, passando per il Mali e l’Algeria, e per aver diffuso l’islam in tutta la regione.

Yacouba Moumouni, cantante è virtuoso del flauto dei pastori, è un fulani, ha suonato e ballato per il National Ballet del Niger ed è stato cantante nella Takeda Orchestra. Nei primi anni ’90 conobbe Nick Gold, fondatore della World Circuit, grazie al quale collaborò come flautista con Ali Farka Toure e Oumou Sangare.

Finalmente nel 1995 Yacouba ha fondato i Mamar Kassey, un gruppo nella cui musica la tradizione si fonde con le atmosfere elettriche urbane create dall’inserimento di chitarra e basso elettrici in una ensamble acustica di strumenti locali: liuti a una (kountingui), due (komsa) e tre corde (molo), calabash, tamburi e talking drums, e naturalmente un coro femminile composto da tre elementi.

Fin qui tutte chiacchiere. La cosa più importante da dire a proposito dei Mamar Kassey è che il loro groove è tra i più terrificanti di tutta la musica africana contemporanea. Due liuti, una chitarra e un basso intrecciano riffs complessi, raffinati e potenti sul tappeto poliritmico delle percussioni, creando una vera e propria tempesta sonora sulla quale la splendida voce rabbiosa di Yacouba Moumouni, il cui stile risente di influenze sia arabe che dei popoli nomadi del deserto, si oppone al contrappunto del coro.

Le parti vocali si alternano ai soli imprevedibili di Yacouba al flauto peul e a quelli intensamente ritmici dei liuti del songhai Boubacar Souleyman Maiga, dell’housa Housseini Namata Chibkabou, e della chitarra songhai di Abdoulaye Alassane, che è anche l’arrangiatore dei Mamar Kassey. Brani come Lelli Yoro o come Mossi Gaydou, basati su musiche e storie tradizionali, spingerebbero alle danze chiunque abbia anche solo una grossolana sensibilità per il ritmo.

Denké Denké è stato il primo disco di Mamar Kassey, pubblicato per l’etichetta francese Daqui dopo la loro performance esaltante all’edizione del 1998 della manifestazione Les Nuits Atipiques de Langon, in Francia. Il loro secondo album, Alatoumi, uscito nel 2002 per la World Village , presenta echi bambara e del Wassoulou, ed è altrettanto poderoso e ricco di fascino.

I Mamar Kassey sono i soli rappresentanti della moderna musica nigerina a livello internazionale. Un frutto così appetitoso non può emergere dal nulla, dunque c’è speranza che nuovi giovani gruppi emergano in futuro. Nel frattempo suggerisco di non rinunciare all’occasione di ascoltare e di ballare una tra le musiche più trascinanti che una ensamble semi-tradizionale africana possa offrire.

Brani:

Compoulé
Soukabe Leidi
Denké Denké
Compolijdo
Lelli Yoro
Boukay
Foulbé
Minanta Hadoré
Yacouba
Doobel
Mayde Egonga
Mossi Gaydou
Ayèriyé Nanayé