Manovalanza “Last Live a Terrazza sul lago”, recensione

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“Eh va ben…non sei mica più un ragazzino!”

I Manovalanza sono gruppo ska-punk. Non sono un gruppo emergente, né tanto meno esordiente: dodici anni di live, quattro album in studio e tanta, tanta strada macinata (non solo) lungo lo stivale; e proprio dalle colline aretine giungono le note di questo “sgarruppato” live registrato in presa diretta presso La Terrazza sul Lago, durante la serata di chiusura dello storico locale in provincia di Arezzo.

Il disco, promosso da Blob Agency, apre le porte alla follia con l’omaggio vintage ad un Zorro d’annata, che anticipa lo spirito lo-fi di questa curiosa release immersa in quel punk rock scomposto anni’90, periodo in cui popolavo in maniera (s)composta i sotto-pachi di Zapata, Pinelli e tutti quei non luoghi alternativi che la mia Genova offriva sull’altare di Ska, Ska core, Punk e Oi! Una Genova sempre attenta a questa particolare corrente musicale, tanto da offrire una claque sempre più fedele e numerosa.

A dare il reale battesimo al disco sono però la giocosa Jagermeister e i fiati “Persiana Jones” di Miserabili noi, in cui la linea di cantato si mostra disordinata e disallineata quanto il punk degli albori. Un’esibizione a tratti “Fuori controllo”, in grado di trainarci tra il clapping hands di Musica dell’acqua calda e il pogo sudato di Mondo liscio.
Il disco, testimonianza reale di un universo in levare, corre verso il minimalismo di un “insensata euforia” che ci invita al più classico zighidà, oltreché verso sonorità deja ecù mediante i salti di Lettere nel vuoto, tirata, “vallanzaskesca” e genialmente autobiografica.

L’ironia, di certo fulcro espressivo della band, mostra il proprio lato migliore durante la splendida Siamo anziani a vent’anni, in cui il punk arriva a sfiorare intenti core, per poi tornare a vivere su ritmi a skacchi, esattamente come accadde tra le note di Skatorbia, la mia prediletta. Il brano, che ha avuto il merito di riportarmi nel “giardino del vicino”, gioca su allegri passaggi pronti a confermare la granulare qualità audio, ma al contempo un’emozionalità che solo chi ha vissuto i centri sociali sa percepire.

Insomma… se avete più di quaranta anni e qualcuno vi dice “Eh va ben…non sei mica più un ragazzino! Basta ascoltare lo Ska” beh andate oltre, perché lo Ska, come il Punk ed il Metal, se vi entra in circolo non ne uscirà tanto facilmente.

1. Intro
2. Jagermeister
3. Miserabili noi
4. Musica dell’acqua calda
5. Mondo liscio
6. Insensata euforia
7. Lettere nel vuoto
8. Tutto contro
9. Che gioia il buio
10. Vestiti usa e getta
11. Tremore
12. Skatorbia
13. Fra poggi e castagni
14. Siamo anziani a vent’anni
15. Quando arriva la sera