Mayra Andrade – Navega

Mayra Andrade - Navega

Devo chiedere scusa ai lettori di music-on-tnt. Mi sono distratto, e ho dimenticato di segnalarvi uno dei dischi più incredibili del 2006 tra quelli provenienti dall’Africa e dintorni. Sono doppiamente colpevole, perché avevo comprato Navega alla sua uscita, ma come a volte succede quando si acquistano troppi dischi tutti insieme, non mi sono accorto subito della sua straordinaria qualità e purezza. Rimedio immediatamente.

Mayra Andrade ha poco più di 20 anni, ma la sua statura artistica è tale da essere considerata l’unica vera erede di Cesaria Evora. Ma io preferisco addirittura Navega, il suo album di debutto, alle ultime produzioni dell’anziana e giustamente venerata star capoverdina. Non lo dico perché non riconosca alla Evora l’incredibile merito di aver reso le suadenti melodie della morna famose in tutto il mondo, ma semplicemente perché la tradizione musicale di Capo Verde non è adeguatamente rappresentata dalla sola morna, un genere musicale affascinante ma che appartiene indiscutibilmente alle generazioni del passato, mentre Mayra Andrade si trova incredibilmente a suo agio anche con la coladeira, il funana e il batuque, che interpreta in modo originale e moderno.

Ma chi è questo fenomeno, che ha realizzato progetti con Chico Buarque e Charles Aznavour e che così giovane ha già vinto premi e prestigiosi riconoscimenti internazionali? Marya Andrade è nata a Cuba nel 1985 da genitori capoverdini, e ha vissuto in Angola, Senegal, Germania, Francia e, ovviamente, Capo Verde. Emersa dall’anonimato a soli 16 anni, grazie alla medaglia d’oro vinta nel 2001 ai Giochi della Francofonia in Canada, ha inaugurato i suoi tours in tutto il mondo a partire dal 2003, a soli 18 anni.

Navega è stato registrato nel 2005 a Parigi, e gode della partecipazione di musicisti straordinari, tra cui il malgascio Regis Gizavo, incredibile virtuoso della fisarmonica, Etienne Mbappé, il bassista cameroonense proveniente da esperienze tra l’altro con i Zawinul Syndacate e con Salif Keita, il veterano polistrumentista Kim Alves alle chitarre, cavaquinho, organo, piano, fisarmonica, e percussioni, il percussionista di Salvador de Bahia Zè Luis Nascimento, il mandolinista brasiliano Hamilton de Holanda, e molti altri. Grazie al loro accompagnamento e ai loro assoli la musica di Navega è mai scontata o commerciale e sempre di altissima qualità, in ogni brano.

Ma ciò che rende Navega un vero gioiello è la voce di Mayra Andrade, sempre naturale e a suo agio, capace di creare atmosfere ora dolci e ricche di saudade, ora allegre, energiche o malinconiche. Una voce la cui maturità lascia stupefatti considerando l’età di questa interprete: sia mia moglie che mia figlia, ascoltandola, hanno creduto fosse molto più grande, sulla soglia dei 50 anni. Arricchite dall’arcobaleno della sua breve e intensa storia di migrante, con dentro l’Africa e il Brasile, le sue interpretazioni sono intense e originali, anche quando si cimenta con hit come Tunuca di Orlando Pantera, una versione, quella di Mayra, forse meno ballabile ma assai più raffinata dell’originale di Os Tubaroes.

“Quando ascolterò questo album tra 20 anni – dice Mayra – sarò orgogliosa di quello che ho fatto. Navega è come un bouquet fatto di molti fiori, i quali rappresentano la mia vita di oggi. Domani passeggerò per altri campi, e raccoglierò fiori diversi.”

Nel bouquet di Navega molti sono i brani splendidi e commoventi, persino nei testi, come Demokransa, dello scrittore e poeta Kakà Barboza, una riflessione sul tempo della democrazia, in cui il diritto di esistenza di molte verità ha il suo contraltare nel fatto che le parole perdono importanza, diventano rumore e non hanno futuro, la ricerca della verità perde di senso e alla fine si dimentica il passato, si dimenticano gli eroi dell’ indipendenza, almeno fino a quando non risorgerà tra la gente la consapevolezza che la saggezza degli anziani non può essere stimata allo stesso modo di quella dei bambini in fasce.

Dodici canzoni deliziose, ma il brano più bello e intenso del disco è la title track, Navega, scritta dalla stessa Andrade con l’aiuto di Patrice Larose per i testi. Il pezzo parla della vita dei pescatori di Capo Verde, e inizia come una ninna nanna accompagnata dalla chitarra di Kim Alves. Poi la melodia diviene più raffinata, mentre entra la fisarmonaca di Regis Gizavo, che prende subito la guida della musica. Dopo poco il brano cambia ritmo, si fa incalzante e travolgente, ed ecco che la voce di Mayra e la fisarmonica di Regis decollano in improvvisazioni commoventi, per lunghi minuti di incanto.

Mayra Andrade è un’artista che da oggi in poi terrò d’occhio, e Navega è un disco raffinato, imperdibile per chi ama la musica di Capo Verde, i cantautori brasiliani e anche per tutti i curiosi. Ascoltare per credere, la delusione non è una possibilità ammessa.

Brani:

1. Demokransa
2. Lapidu Na Bo
3. Mana
4. Tunuka
5. Comme s’il en Pleuvait
6. Nha Sibitchi
7. Lua
8. Navega
9. Poc Li Dente è Tcheu
10. Dispidida
11. Nha Nobrèza
12. Regasu