Mhmm – Do not disturb, recensione.

Cd cover

Blues, blues e ancora blues! Anzi, come essi stessi lo definiscono, Blues Core. Sono gli Mhmm con il loro Do not disturb che, stavolta, fanno sobbalzare le mie amatissime Concertino dai loro scaffali!

Gli Mhmm sono Paolo Baltaro, Gianni Opezzo, Sandro Marinoni e Boris Savoldelli. Le otto tracce di questo cd sono tutti inediti ad eccezione della cover di Jony Mitchell Woodstock.
Blues dicevamo, ottimo blues aggiungo io. La band è davvero di primo livello, e mi stupisco di quanto questi ragazzi meriterebbero di esser segnalati e ascoltati dagli amanti del genere. Il cd infatti è bellissimo, ricco di pathos, cattivello in alcune sonorità e graffiante nella voce dei solisti, perfettamente a loro agio nel ricreare quel feeling con l’ascoltatore tipico del genere.

Solitamente cerco di analizzare le canzoni singolarmente, ma stavolta sarebbe solo un continuo susseguirsi di lodi e quindi non voglio tediarvi. E’ necessario comunque precisare che siamo di fronte a musicisti veri, e a un progetto editoriale, di cui parleremo più avanti, lodevolissimo.

Ascoltato per la prima volta questo Do not disturb potrebbe confonderci un momento. Gli arrangiamenti sono infatti subito riconducibili al blues tradizionale, ma in particolar modo la chitarra di Opezzo è cattiva, graffiante, oserei dire rockeggiante. E’ proprio la chitarra che spicca maggiormente in assoli di rilievo quasi fosse una sorta di Virgilio, che con le note delle sue corde, ci porta ad ascoltare in rapida successione le tracce del cd.

Do not disturb mi ha procurato felicità nell’ascolto. Vi assicuro, che sarete assaliti da una voglia irrefrenabile di battere i piedi seguendo il ritmo della musica, di ascoltarlo di nuovo e di nuovo ancora.

E’ proprio questo il bello. La voglia di premere il tasto repeat del lettore cd ed ascoltare fino allo sfinimento dei vostri coinquilini (o vicini).

Mi trovo in difficoltà nel recensire questo album, proprio perché mi è piaciuto incondizionatamente, ho posticipato la recensione oltre i limiti della decenza. Perdonate il fatto che non riesco a trovare lati negativi nelle varie tracce di quest’album se non, volendo fare il pignolo, nella non uniforme interpretazione delle canzoni. Alcune infatti mi sembrano cantate con più “passione” altre meno. Ma vi assicuro che sto cercando il pelo nell’uovo, ma tant’è, la sensazione c’è e non voglio trascurarla.

Una delle cose che mi ha quasi commosso è stato ricevere il pacco. Non un anonimo pacchettino, ma qualcosa di ben più grande, la memoria è subito saltata a quando avevo 15/16 anni e acquistavo non cd ma LP. Ebbene si, Do not disturb viene prodotto anche in vinile HQ da 150 gr (seppur in limited edition), una rarità oggi come oggi, accompagnato da un più diffuso (oggi come oggi) cd. Invito tutti coloro che amano ancora ascoltare della buona musica a recarsi sul sito della band e ascoltare dal loro sito su My space l’anteprime delle loro canzoni, per farvi un’idea del sound e per valutarne, perché no, l’acquisto.

Ringrazio di cuore Paolo Baltaro, per avermi inviato l’LP e per la pazienza che ha dimostrato nel leggere queste parole.

A presto!