Montana “Spergiuro”, recensione

spergiuro.jpg

Spread punk rock everywhere!

Sarò vintage, sarò legato (troppo legato) alla mia adolescenza, sarà la noia e la banalità…ma a me (soggettivamente parlando ) i Montana piacciono e divertono. Già lo si era intuito nella mia precedente recensione, che ad alcuni poteva apparire un fuoco fatuo..ed invece eccomi qui, nuovamente a parlare con entusiasmo del nuovo vinile licenziato dal quartetto fanese.

Un prezioso 12” promosso dalla sinergia esecutiva di Fallo Dischi, Crapoulet Records e Sonatine Produzioni, abili nel riscoprire il sentiero punk-rock-oi! di una band a cui poco importa del tutto, ma che appare concentrata su quell’urgenza espressiva che la musica e le parole narrate tendono a condensare nei due lati del disco.

Il platter, graficamente rappresentato da Elvira Pagliuca e dai suoi rimandi anni’50, parte con cautela, muovendosi lento ed osservativo, mentre le pelli iniziano a dare risalto ad un impostazione Trè Cool, che si perde immediatamente a favore di un sentiero Oi!punk combattivo e diretto; macina espressiva di passaggi semplici e dinoccolati, in cui la voce pare deliziosamente persa nella struttura musicale. Un introduzione in grado di miscelare impronte armoniche con tagli scomodi, pronti a circoscrivere una “Bussola” immediata. Traccia diretta e grezza, in cui le emozioni cartavetrate si affiancano alla critica verso chi , complice le nuove forme di comunicazione, si pone al di fuori della reale realtà.

I battiti espressivi del drum set porgono il tappeto sonoro ad un punk connesso con gli albori dell’hardcore d’oltreoceano, senza disdegnare impronte armoniche (Elite) nè arie tirate, proprio come documenta Clausura, che con le sue moderate aperture chitarristiche, si pone come atto anticipatorio della strumentale Ossequi, breve traccia in grado di raccogliere osservative emozioni alternative, mediante note poste ai confini dello skacore lieve e degli spiriti fondamentalmente rock. Il divertissement, chiusura del lato A, lascia spazio alla tirata aurea ’77 di Lezione, caratterizzata da un lungo intro, pronto a presentarsi come rampa di lancio della rabbia esistenziale, che pervade la traccia in maniera funzionale quanto la linea vocale posta sul medesimo piano della sezione ritmica.

Se poi con Podio la band profana il punk-core più underground è con Magnete che si da fuoco alle polveri graffiate, pronte ad esplodere nel riff di Mattinale, naturale “figlio della stessa rabbia” che vive attorno all’Eclatante, di certo tra le tracce più interessanti e vive. Un rock rapido e avvolgente, che appare un piccolo anthem della band, complice l’easy listening e l’approccio armonico piacevolmente agevole.

Dunque lasciate la vostra quotidianità e pogate al suono coinvolto e coinvolgente dei Montana… “questa è la giusta scelta!”