Numero 6 “I love you fortissimo”, recensione

6.jpg

« Sei è un numero perfetto di per sé, e non perché Dio ha creato il mondo in sei giorni; piuttosto è vero il contrario. Dio ha creato il mondo in sei giorni perché questo numero è perfetto, e rimarrebbe perfetto anche se l’opera dei sei giorni non fosse esistita. »

Sant’Agostino

Sei è un numero altamente composto, è il numero atomico del carbonio, secondo Allendy il sei è il simbolo dell’opposizione della creatura al Creatore, che è l’origine di tutte le ambivalenze legate a questo numero e del suo pendolarismo fra il bene e il male. Numero sei è però anche il monicker di una felice band genovese, dedita all’indie pop rock, che torna in auge con la nuova opera I love you fortissimo. Il quartetto di musicisti, dopo il passato remoto sotto la targa Laghisecchi, da cui sono sopravvissuti musicalmente la voce di Michele Bitossi e le sei corde di Stefano Piccardo, tornano con un album, pubblicato e promosso dalla sinergia di Super Mota, The Prisoner Records, Audioglobe e Unomundo, arrivando dopo l’anticipatorio EP Extend Play 2010.

Tredici tracce infarcite di indie pop ironico e liminare al easy listening.

Ad aprire I love you fortissimo è 200Mg traccia in cui viene dimostrato come il mondo alternative possa senza troppe incognite unirsi al pop rock comprensibile e diretto. Infatti, forti di un buon lavoro di songwriting sarcastico e mirato, i Numero 6 riescono a raccontare micro storie attraverso un savoir faire raro nel panorama ligure. Non mancano poi coraggiosi sviluppi sui fiati di Maledetta, traccia dai cui intrecci sonori emergono le volitive forze antagoniste nei confronti di tremebondi stereotipi televisivi, raccontati da un sound seventeen, tra andamenti ondulati e outro proto psichedelic-rock.
Lo sguardo al passato è anche richiamato da brani come Mutazioni, traviata dalle sonorità anni ’60 ed incentrata su partiture mai banali. I Numero 6 non rimangono però certo legati ad una linea retta, come dimostrano Più di un’esigenza che tanto sarebbe piaciuta ad Ivan Graziani, e Dell’inadeguatezza, che sembra essere uscita dalla fervida immaginazione narrativa di Freak Antoni (“Al supermercato compro sempre le stesse cose, quando me lo fai notare di rimango molto male”).
L’ironia rappresenta infatti una sorta di fil rouge cavalcato dai riff poppeggianti di Due giganti e dall’electro pop Baustelliano di Chiederti scusa, senza poi contare l’intrinseca rilevanza di un brano come Vinavil metafora di una vita da vivere a strati.

Insomma un disco fiorente, fresco e piacevole, che ancòra i Numero 6 all’underground italiano, fortificandone la validità compositiva, senza intaccarne la cromatura.

TRACKLIST:

200 Mg
Maledetta
Il regno dei no
Mutazioni
Dell’inadeguatezza
Wimbledon
Il personaggio
Probabilità e imprevisti
Vinavil
Più di un’esigenza
Due gigante
Chiederti scusa
La purezza di Veronica

Tour

11 Milano, Magnolia (Gelato al veleno)
18 Colle val d’elsa ,Sonar
Gennaio 2011
14 Alassio, Arci brixton
15 Bergamo, Neverland d’inverno
22 Padova, Mela di newton
23 Ferrara, Zuni
25 Firenze, Glue
26 Milano, La casa 139
27 Macerata, Old way pub
28 Perugia, Loop cafe
29 Eboli, Rifrullo