Ovo

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Forse sbaglio…ma credo di poter dire che Creatura altro non è che l’apice compositivo degli Ovo.

Come da tradizione difficilmente catalogabile, torna tra le nostre pagine la band di Stefania Pedretti e Bruno Dorella, come sempre attivissimi nel panorama underground. Il duo, attivo ormai da ben 17 anni, giunge ad una riuscita sinergia con Dio Drone, nuova realtà dedita a forme diversificate di experimental extreme music, sfornando un disco impeccabile (per chi ama le estremità dei suoni…ovviamente).

Un’apertura verso un “Abisso” sensoriale, che si pone come naturale prolungamento di ciò che gli Ovo sono stati, mostrando accortezza, coraggio e dinamiche sonore ricche di sfumature claustrofobiche. Sempre fuori dagli schemi, il combo racchiude 11 tracce prive di confini all’interno di un digipack (ma lo potrete trovare anche su vinile e tape) raccontato dall’arte di Coito Negato, illustratore visionario in grado di coniugare mitologia favolistica, metafore nereggianti ed eleganza inquieta.

Proprio dall’ottima art work sembrano ripartire gli Ovo, mostrandosi immersi in gorgorotici buchi neri ricolmi di sensazioni perdute e sigilli alchemici.

Ad introdurci tra le piaghe di Creatura è il primo singolo ( Satanam), ed il suo reiterato battito cripto industriale. Un vociare che si confonde con una struttura rumorista. Un suono composito che appare pronto a definire il sentiero verso il destabilizzante mondo della band. Un viatico ideale per un’imminente implosione su di un’anima post industrial, atta a raccoglie una struttura marcata e ipnotica, in cui va ad incancrenirsi la linea di cantato vicina all’oscurità espressiva del black metal più germinale. Un mondo oscuro ed irrequieto che viene raccontato dall’intellegibile narrazione, che (più che mai) in questo disco raccoglie i frutti di un lungo passato, in grado di raccontare con maturità le variabili di una realtà priva di confini estetici.

Infatti, spezie di Raznor e ritmiche Ginger Fish unite a sovrastrutture desertiche e aride finiscono con il destabilizzare l’ascoltatore, mentre le bacchette si muovono battenti (Eternal Freak) restituendo dimensioni rattrappite e angolari, che vanno verso una stretta e claustrofobica morsa, qui definita attorno alla granularità delle strutture istintive.
Un’estrema maestosità espressiva che si concretizza nella titletrack in cui l’emotività luciferina si attanaglia all’ascoltatore, oggi meritevole di vivere una non-realtà parallela, attraversata da suoni onirici e sviluppi espressivi che contribuiscono ad una evocatività scarna ed essenziale, degna di testo filmico.

Mentre la tribalità si armonizza a sampler e a inattese visioni distopiche (Matriarcale), con Zombie Stomp i giochi luciferini si porgono verso una struttura decisa, che riporta in maniera originale ad una stranita forma canzone, in cui le toniche battono sulla mente dell’astante in modo da portarlo in viaggio con sé. Un industrial metal velato e decomposto, che ci indica l’orizzonte di Buco Nero, ossessiva traccia immersa in loop, cambi direttivi e distorsioni visionarie e a tratti fantascientifiche, qui rivissute attraverso la sporcizia esecutiva e labirintica di Buco Bianco, abile essenza di un mondo alternativo, espressione alterata della nostra socialità.

Così, attraversando field recording e campionamenti, si sopravvivere al cuore battente di Immondo per giungere alla trainante Bell’s Hells, che al pari di March of the Freaks mostra ancora una volta la forza comunicativa degli Ovo, faro indiscusso della musica non convenzionale.

Tracklist:
1. Satanam
2. Eternal Freak
3. Creatura
4. Zombie Stomp
5. Buco Nero
6. Buco Bianco
7. Immondo
8. Freakout
9. Bell’s Hell
10. March Of The Freaks