Prisoners of Love – A Smattering of Scintillating

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Vent’anni d’attività giustificano una greatest hits, anche se hits è parola grossa giacché Yo La Tengo non sono mai entrati nelle classifiche che contano: per scelta direi, visto che non hanno mai firmato per una major; major: cosa che non aiuta la musica ma di sicuro aiuta a vendere. Così questa raccolta – dal titolo quanto mai eccentrico – è stata pubblicata nella primavera del 2005 dalla nuovayorchese Matador, una delle case principali della scena indie, cui il gruppo è legato ormai da oltre un decennio.

Le raccolte servono per avvicinare nuovo pubblico ma – per vendere – bisognano pure di materiale inedito che attiri l’attenzione dei fans, così ci troviamo tra le mani ben tre CD – al prezzo di due – con un disco interamente dedicato a outtakes and rarities mentre gli altri presentano ventisei canzoni tratte dai tredici album incisi finora da Yo La Tengo. In questa recensione l’attenzione è rivolta a questi due CD, giacché il materiale raro – ben sedici canzoni – basterà e avanzerà per convincere all’acquisto i devoti di questo gruppo.

Smattering significa infarinatura e osservando il criterio con cui sono state scelte le ventisei tracce dei due CD antologici la parola da eccentrica che sembrava si rivela invece appropriata: c’è almeno una canzone da ognuno dei tredici album di Yo La Tengo, nessuno è rappresentato da più di tre. Per confondere le idee hanno poi deciso di ignorare la cronologia: così il primo brano è Shaker – dall’album omonimo del ’93 – mentre The river of water – unico brano dall’album d’esordio – apre il secondo CD. Al di là di questi dettagli il lavoro è ben fatto e certo soddisferà chi intende avvicinarsi a questo gruppo, perché non mancano le canzoni più rappresentative come Tom Courtenay, You can have it all o Nuclear war, cosa che basta per chi intende fermarsi alla raccolta ma il fatto che sia data una buona smattering di ogni album giova a chi considera questa raccolta un punto di partenza.
Yo La Tengo – Presa, in spagnolo, riferimento al baseball – sono paragonati da sempre ai Velvet Underground (una decina d’anni fa la regista Mary Harron li volle nel suo film Ho sparato a Andy Wharol proprio perché interpretassero lo storico gruppo) ma nel corso di due decenni hanno sviluppato stile e sonorità proprie e sono diventati delle autentiche icone del panorama del rock indipendente, mentre l’ossatura del gruppo è legata ai coniugi Ira e Georgia Kaplan, cui nel corso degli anni si sono uniti più o meno stabilmente altri musicisti ma certo sono la voce di Ira e il drumming di sua moglie a caratterizzare il suono di Yo La Tengo. Questa antologia rende giustizia al loro lavoro e rappresenta un’ottima occasione di avvicinarsi alla loro musica.