Qualia “Melancholia”, recensione

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“Qualia, nella filosofia della mente, rappresenta gli aspetti qualitativi delle esperienze coscienti”, nel mondo alternative rock raffigura invece il post magico ed avvolgente di Dan Leader, deus ex machina di questa nuova realtà musicale, in grado di definire una sostanziale ineffabilità dovuta all’approccio estetico ed interpretativo che ognuno di noi può eseguire.

Dunque..chiudete gli occhi, rilassatevi e iniziate il lungo viaggio tra i 55 minuti di note suadenti e (inevitabilmente) melanconiche. Una volta dato inizio al sentiero, non avrete più il tempo per uscire dalla magia cripto reale della band; se i Cicli hanno avuto inizio, sarete convogliati tra spirali barrettiane e giochi balance, che accolgono una struttura desertica e vicina alle migliori performance dei GSY!BE. Un gioco di note fluenti e suadenti che, tra l’impostazione osservativa e le emozioni dirette, richiudono sensazioni perse. Un’arguzia espressiva che si fa maggiormente spigolosa e al contempo onirica con Metanoia, traccia in cui la lunghezza espositiva funge da essenziale alimento visionario, al servizio di un costrutto estraniante e salvifico. Una sorta di naturale principio attivo che deforma il tempo e lo spazio, proprio come accade nell’ottima cover art, in cui l’oscurità lucida regala l’immagine di un albero che, nella sua negatività cromatica, offre spunti di interessante interpretazione. I vortici espressivi, a tratti non lontani dalle nuove forme sincretiche interposte tra depressive black metal ed ambient, restituiscono voli pindarici di note avvolgenti, ricamate su ridondanze ipnagogiche.

L’album, che finisce per alternare brani molto brevi a suite piuttosto diluite, sembra voler definire una sorta di non luogo in cui viaggiare a fari spenti, attraverso sentori chatchy e risonanze post, in grado di raccogliere emozioni rese labili e nuvolari dalle idee che le trascinano.

Dimostrazione emblematica del sentiero ricercato e voluto dal project, è la disturbante Vanolis, i cui inquieti ed ossessivi passi si uniscono ad un invisibile fill rouge e allo splendore emozionale di Nadir. Infatti è proprio attraversando il polo dell’orizzonte che l’ascoltatore si ritrova a ruotare il proprio sguardo verso uno spazio lento ed osservativo. Un insieme incantevole e suggestivo di sonorità osservate dai confini della magia estetica.

Proprio dai percorsi fluenti non mancano poi ridondanze disturbanti né aperture melodiche (Clarity e Metanoia seconda parte), in grado di improntare la direzione verso una mirata e percettibile psichedelica, che ritroviamo ancorata a strutture dal più facile impatto (La perte).

Insomma, un album che riesce a raccogliere nel contenitore alternative sensazioni perdute e leggere…dunque, se amate Sigur Ros, God Is An Astronaut, God Speed, If trees could talk…non tentennate e ditevi pronti ad immergervi nella notte di note di Qualia.

Tracklist

1.Circles
2.Metanoia
3.Vanolis
4.Nadir
5.Clarity
6.Melancholia
7.Aisthesis
8.La Perte