Renato Franchi “Dopo le strade”, recensione

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Basterebbe l’attenta analisi logica del moniker per capire ed intuire gli intenti e le sfumatoure che stanno dietro al combo folk rock, al quale si rifà il cantautore Renato Franchi. Infatti, mettendo in moto un processo mentale di reminiscenze culturali, assieme ad un accorto lavoro di decomposizione intratestuale, si arriva a scoprire che Franchi trasporta la sua attenzione sonora tra le radici del cantuautorato italiano, senza dimenticare però né rockbeat, né tanto meno l’anima folk che si fonde a poesia e fermento musicale vivo e sentito.

Dalle lande territoriali esplorate in Appunti di viaggio la band raccoglie idee e sensazioni forti, costruite su genuini sentimenti legati al nostro cuore, per tredici tracce che si intrecciano mescolando cover e brani originali, che pur partendo da nascoste strutture blues, si assestano attorno ad una visione aperta della tradizione profonda, mostrando una ferrea volontà all’esplorazione delle nostre radici.

Ad aprire il platter è la sentita dedica a Claudio Morganti, a cui è dedicata l’overture di Angeli nel vento, introdotta nel mondo folk da una sei corde che sboccia matura e gentile dagli accordi aperti. Sin dalle prime battute si percepisce una particolare linea di cantato, spesso impreziosita dal controcanto di Marta Franchi, qui attrice non protagonista di un racconto che si ritrova a vestire un impostazione nomade, vicina ad alcune composizioni dello Zucchero Fornaciari post Miserere. Il piacevole gusto dell’hammond, ci porta poi al drum solo, anticipatorio del countryeggiante sapore di Dopo le strade. Il cavalcante brano ci trasporta in un on the road dalle rime baciate, che trasformano questa sensazione folk in un buon divertissement, in cui sembra nascondersi un anima Gang. Ma per attendere i fratelli Severini bastano pochi istanti, infatti è Se mi guardi vedi a portar la firma dei due fratelli.

Se poi con I tempi del cuore ritroviamo sensazioni fossatiane, con Gino si ottengono buoni ritmi attraverso un proto- levare moskowska , sul cui tappeto si posano note che si fanno filastrocca ( …a motore) e dialogo, come accade con La nonna della piana, in cui un padre ed un figlio, raccontano con purezza il mondo rupestre, ritrovando nella natura la poetica figura familiare, accompagnata musicalmente dal violino per un brano lirico, ma non troppo convincente dal punto di vista musicale.

A compendio di questo nuovo Dopo le strade ritroviamo infine anche due cover, Un giorno dopo l’altro di Luigi Tenco e Caterina di De Gregori, che da sola vale il prezzo di questo cd, capace di proiettare le idee di un gruppo di suonatori intenti a donare bellezza alle parole musicate, riuscendo con i propri testi a raccontare la parte semplice e autentica che si nasconde in ognuno di noi. Insomma, un disco piacevole che, grazie all’Atlantide Records, arriva a noi con la forza di un romanzo verista.

Tracklist

Angeli nel vento
Dopo le strade
Se mi guardi vedi
Caterina
I tempi del cuore
Canta di loro
La nonna della Piana
Filastrocca a motore
Gino
Baci e Pugnali
Quando la guerra finirà
Buonanotte
Ricognizione
Un giorno dopo l’altro