Thievery Corporation – The richest man in Babylon

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I generi musicali sono pressochè infiniti, possono nascere e morire in una notte. Quello che invece chiediamo alla musica, resta invariato nelle decadi.
Tra le innumerevoli richieste, a volte vogliamo semplicemente che ci faccia rilassare.

A questa esigenza, negli ultimi anni hanno risposto molti generi, nati e morti appunto in una notte. L’esigenza resta.

I Thievery Corporation sono attualmente, una tra le migliori risposte a questa richiesta.

Propongono una musica fatta di suoni morbidi e vellutati, che si sposano perfettamente con un ambiente poco illuminato e tranquillo.

All’interno di un genere come quello “ambient”, genere molto commerciale e cosa più importante per i nostri tempi commercializzabile, poche sono le produzioni che superano la soglia minima richiesta per divenire semplicemente un tappeto sonoro nei locali. Oramai un disco di ambient (o chill-out come si definisce in questo ultimo periodo) viene prodotto anche dal panettiere all’angolo, parrucchieri si spacciano per lounge-bar o terme diventano piccole Spa con l’uso sapiente di candele e musica.

In questo panorama così commerciale, difficile riuscire a distinguersi e a produrre qualcosa di valido. I Thievery Corporation sembrano provarci, unendo nella loro musica influenze e rimandi colti ad una continua ricerca per suoni ed atmosfere etniche o “world”.

Non sempre ci riescono, ma gli va sicuramente dato atto del tentativo e spesso va anche detto che il risultato non è poi così male.

Sia chiaro che non inventano nulla, le idee alla base delle loro canzoni piuttosto che le varie influenza restano già note e conosciute. Loro tuttavia riescono a farlo indubbiamente meglio della media.

Sono in grado di creare atmosfere sospese, suoni che portano lontano, che fanno venir voglia di viaggiare o che ci trasportano in altri luoghi. Possono essere le indie, come il sud America, oppure le terre di un sogno lontano.

I loro dischi sono dei piccoli viaggi.

The richest man in Babylon, cerca di portarci verso suoni e melodie antiche e oniriche. Non tutti i pezzi risultano compiuti, ma diversi rendono bene il progetto.

Nulla di nuovo sotto il sole insomma, ma se volete avvicinarvi a questo genere, questo è un lavoro sicuramente consigliato per darvi bene l’idea del genere.

Tra le partecipazioni degne di nota in questo lavoro, segnaliamo la presenza di Emiliana Torrini, che con la sua voce angelica, rende davvero impalpabili i pezzi che la ospitano.

I suoni sono molto belli e ricercati, ed anche se il genere spesso richiede di essere ascoltato a bassi volumi per creare quel tappeto sonoro utile a rilassarsi, è anche vero che il lavoro dei Thievery Corporation sopporta ben volentieri anche volumi più alti, volumi che rendono appieno l’idea del loro lavoro e che forse più che rilassare, rischiano di farvi cadere in una trance onirica.

1. Heaven’s Gonna Burn Your Eyes
2. Facing East
3. The Outernationalist
4. Interlude
5. Omid (Hope)
6. All That We Perceive
7. Un Simple Histoire (A Simple Story)
8. Meu Destino (My Destiny)
9. Exilio (Exile)
10. From Creation
11. The Richest Man In Babylon
12. Liberation Front
13. The State Of The Union
14. Until The Morning
15. Resolution