Winona “Fulmine”, recensione

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Dopo qualche settimana torniamo tra le onde della Seahorse Recordings, questa volta attraverso il traghettamento marchiato Blob Agency, nuova ed attiva agenzia di promozione bolognese. A dare battesimo a questa nostra nuova collaborazione sono i Winona, power trio carpigiano dedito a forme divergenti di garage rock. Una mescolanza grezza di modulazioni alternative ed emo-zionalità armonica ed easy.

Un fulmine ha colpito l’oscurità.

Un fulmine fulgido, scomposto, narrativo. Un fuoco delicato di note pensate per aprire portali emotivi su cui soffermarsi a pensare. Un sospiro melanconico, legato all’alternatività di fine secolo, deliziosamente inquinata da pop, rock e misurazioni privi di reali confini.

L’ascoltatore è invitato tra le note mediante Bambini ex prodigio, climatica introduzione espressiva alla cruda ruvidità di Cannibali e all’arte visionaria di Lazzaro, pronta ad aprire alla coralità de L’asse nel mondo, per poi virare su di un inatteso spirito cripto samba ci racconta l’ Ode agli stupidi. Uno straordinario potere catchy che pare in grado di catapultare gli ascoltatori nel pieno mondo alt di metà anni ’90. Il timbro graffiato si mostra deciso ed ammaliante sulle pieghe armoniche di tracciati convincenti, proprio come i vuoti di memoria. La traccia nuvolare, e per certi versi minimale nei suoi backvoice e nelle sue note cadenzate, si pone sul medesimo orizzonte di Asse de mondo, mentre con Domani diluvia la band strizza l’occhio al pop nostrano, complice il calore emotivo del contrabbasso di Luca Sbervegli e l’arte lirica che ricalca le emozioni di Rino Gaetano.

Il mondo dei Winona prosegue sulle note di Peggio di quel che temevo, con la quale la band tocca l’apice espressivo per mezzo di un riuscito connubio tra grunge grezzo, spoken word e limiti armonici, vivi e delineati da cambi direttivi che destabilizzano l’ascolto attraverso spiriti post punk.
Come in un accorto contrappasso ecco poi apparire Una nuova canzone, sollievo gentile in cui perdersi ad occhi chiusi, tra illusioni e giochi vocali, misure lievi di un mondo sospeso nell’attesa di una metaforica Chiave, che appare dopo l’incontro vintage tra bass line e l’aurea marziale di un drum set arguto e narrativo.

Un disco difficile da decifrare nel suo insieme, ma facile da amare.

Tracklist

1.Bambini ex-prodigio
2.Cannibali
3.Lazzaro
4.Asse del mondo
5.Fulmine
6.Ode agli stupidi
7.Vuoti di memoria
8.Domani diluvia
9.Peggio di quel che temevo
10.Una nuova canzone
11.La chiave