“Le origini occulte della musica”, Enrica Perucchetti, recensione

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Tutta l’aria intorno alla casa era avvolta in una luce blu […] il primo di una serie di numerosi episodi di carattere sovrannaturale che caratterizzarono la vita di Elvis[…] dalle 3 alle 3.30 è un orario magico[…]l’ora del diavolo..

Sarà di certo capitato anche a voi di non riuscire a smettere o di non riuscire ad attendere il momento ideale per continuare una piacevole lettura. Talvolta, infatti, succede (di rado ma succede) di provare una sensazione di piacevole attesa, pronta a portarci a desiderare nel breve un romanzo, un saggio o un racconto che abbiamo lasciato in sospeso, a casa sul comodino.

Personalmente, erano mesi che non mi accadeva, ma è nuovamente successo grazie a questo curioso Le origini della musica occulta, un sentiero oscuro vissuto ed interpretato mediante immagini nere avvolte tra mistero e leggenda. Il libro, edito da Uno Editori, è stato pensato e curato da Enrica Perucchietti, pronta ad affrontare un viaggio unico ed avvolgente, che non segnerà il suo termine con queste abbondanti 400 pagine. Infatti, dietro al progetto della giornalista torinese si cela una trilogia, proprio dedicata agli aspetti arcani della musica.

Il saggio, ricco di aneddoti imperdibili, si pone tra note, occultismo, misticismo, magia, UFO ed esoterismo punti cardine che da sempre hanno avvolto con una sottile aurea misterica il mondo dell’arte. Come l’autrice stessa tiene a sottolineare, questo primo volume, però, non mostrerà (quasi) mai l’intento etico o didattico, ma solamente un sentito approccio espositivo, tra verità presunte, visioni lisergiche, satanismo e leggende.

L’opera, da poco data alle stampe,sembra voler accogliere a se le ombre misteriche della musica, qui inevitabilmente intrecciata alla mistificazione del male. Un viaggio trasversale, che pur mostrando attenti trait d’union (come ad esempio l’ossessione di molti artisti per il Mister Crowley cantato da Ozzy), palesa una diluita ombra pece, che sembra aver avvolto personaggi pubblici insospettabili come Maria Callas e gli Abba.

La tematica occulta proposta dall’autrice, ci trascina all’interno della Boleskine House, teatro maledetto dell’ossessione buia di Jimmy Page, sino a condurci all’incrocio in cui Robert Johnson fece il famigerato patto con il diavolo, proprio come Bob Dylan, pronto a vendere la propria anima in cambio del successo.

Al fil rouge satanico si aggiungono pagine legate alla fisima per l’ufologia e lo spiritismo, portato ad ammaliare artisti come Michael Jackson, John Lennon ed Elton John, imprescindibilmente legati alla misteriosa figura oscura di Uri Gheller.

Tra i passaggi più interessanti del libro, possiamo evidenziare non solo il capitolo dedicato al caso di Charles Manson, ancora avvolto da un inquieta coltre di mistero, ma anche la simpatia per il diavolo provata dagli Stones ed il parallelismo folle tra il surrealismo daliniano ed il visionario channelling di David Bowie, perso tra fascinazione distorte e impersonificazioni visionarie.

A chiudere il cerchio magico è il sentiero buio che giunge a toccare inevitabilmente Zappa, Beatles, Jim Morrison e la straordinaria parentesi legata alla massoneria della musica classica, riuscito ed avvolgente passaggio di questo primo volume, in cui emergono misteri legati ad un passato più lontano, avvinghiato non solo alla morte di Mozart, ma anche all’inquieta leggenda che avvolge il Trillo del Diavolo, la figura di Nicolò Paganini e il simbolismo wagneriano.