Aleco “L’ultima generazione felice”, recensione

Quel nananananana in incipit mi fa capire che questo disco non fa per me, quindi ciò che dirò, lo dirò in maniera totalmente oggettiva.

Lui si chiama Alessandro Carletti Orsini, in arte a Aleco e sembra che abbia avuto la folle idea di uscire dalle file di Music Force per raccontare il suo mondo in prima persona, attraverso un riuscito connubio tra pop semplice e diretto e cantautorato di stampo capitolino. Il debut appare, infatti, narrato da un songwriting accorto, ma al contempo easy, proprio come dimostra l’aurea De Gregoriana di Arrivo per cena, probabilmente annoverabile tra le migliori tracce del disco. La struttura, piacevolmente retrò, riesce a guardare alla piacevolezza melanconica del recente passato, arrivando però a giocare con la contemporaneità.

 

 

L’album scivola via rapido tra luci ed ombre e se Quel pizzico (Intervallo) appare posta sulla precedente linea emozionale, con Ma che bella l’estate si cambia ancora mood, mostrando lo sguardo evocativo della titletrack.

L’andamento disorientante prosegue poi con le curiose sonorità di Almost Jazz che, con i suoi sapori sudamericani, ci invita tra gli arpeggi romaneschi di E così nacque Roma e tra le note della dolcezza dedicata di Tutti i tuoi sbagli, atto d’amore partecipato in cui, ancora una volta, Aleco riesce a parlare con il cuore.

A chiudere il disco è infine Una panchina di montagna, probabilmente la traccia che prediligo (lo so! Avevo parlato di oggettività… scusate!) probabilmente per l’emozione “vendittiana” che riesce a trapelare dall’indeterminata natura narrativa e da una arrangiamento da cui ripartire.

Insomma, nonostante qualche nannananna di troppo. L’ultima generazione felice mi è parso un disco che sa farsi amare, semplicemente perché riesce a parlare di sé con immediatezza e credibilità​.

 

Tracklist:

  1. L’ultima generazione felice
  2. Arrivo per cena
  3. Quel pizzico (intervallo)
  4. Ma che bella l’estate
  5. Almost jazz
  6. Alessandro smettila (mezzovallo)
  7. E così nacque Roma
  8. Tutti i tuoi sbagli
  9. Tutto finisce così (finevallo)
  10. Una panchina di montagna