Nairobi “Nairobi”, recensione

Si chiamano Nairobi e con il loro composto strumentale approdano tra le pagine di Wallace Records e Brigadisco proponendosi non solo attraverso suoni narrativi, ma anche mediante un ottimo lavoro di cover Art, perfettamente bilanciato dalla grafica di un monicker a dir poco perfetto.

 

 

Sin dai primi passaggi sembra emergere un suono ipnotico, ideale per dare il giusto pattern ad un sound pronto a cavalcare suoni narrativi. Infatti, proprio la traccia iniziale (Winding Tapes) pare voler schiudere uno scrigno ricco di influssi modellati da un suono portante, che trova nell’immediato il suo apice espressivo con The Worm and the Sprinkler, le cui atmosfere avvolgono l’ascoltatore portandolo a navigare tra i deserti del passato, attraverso una sei corde calibrata ed immersiva. Così accade anche nei tracciati di Two Bad e Tricky Traps che (solo) a tratti riportano alla mente la creatività dei primi Ronin.

 

Il fil-rouge, disegnato tra le prime note, continua poi con l’apertura del side-b, dove venature balcaniche delineano il tracciato di Escape from the Planet of Robot Monsters, anche se è con Turbo Pascal che la veste compositiva si avvicina a modulazioni filmiche, qui in grado di sconvolgere e ipnotizzare.

 

Il debut album va poi a completarsi con Il battente mood di Megalopolis, convincente metaforma sonora, e Oh Guns Guns Guns! degna conclusione di un full lenght da ascoltare mentre la realtà viaggia davanti ai nostri occhi.

 

 

Tracklist

1.Winding Tapes

2.The Worm and the Sprinkler

3.Two Bad

4.Tricky Traps

5.Escape from the Planet of Robot Monsters

6.Turbo Pascal

7.Megalopolis

8.Oh Guns Guns Guns!