Tenax ∞ “Revolution mundi”, recensione

Rock, quel rock che vive tra pub e piccoli locali. Un rock di stampo italiano, che sembra rifarsi a strutture mainstream particolarmente vicine agli impulsi Negrita (Invincibile).

Si chiamano Tenax∞ e hanno il merito di proporsi al mercato con un digipack in versione slim all’interno del quale potrete trovare booklet e guitar solos in linea con il genere di appartenenza.

Il nuovo album della band lombarda, promosso da (R)esisto Distribuzione, sembra voler cavalcare con attitudine classic una rivoluzione sociale (Revolution Mundi), punto di partenza per la ricerca di inclusione, tolleranza e rispetto. Il mood del trio, attivo ormai da vent’anni, gioca con le ballad (Fiori) e strutture attese, proprio come accade con l’ironia spensierata di C.O.N.D.O.M., durante la quale i fan di Paolo “Pau” Bruni potranno indignarsi o innamorarsi del sound avvolgente dei Tenax ∞.

 

 

 

La setlist arriva poi a momenti non troppo discosti dai Litfiba di anni ‘90 (La terra brucia) e dalle polveri cavalcanti dell’ovest (Final Express) e dalla citazione vintage dei Giustizieri della notte, in cui venature punk rock giocano con armonia reiterate, filtri e buone intenzioni.

Un disco, dunque, ideale per chi ama il rock italiano… nel bene e nel male vi ho avvisato.