PUNK!

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Punk! non è l’ennesimo libro sulla storia dei Sex Pistols, non è la romanzata vita di Sid Vicious o l’excursus storico–manageriale di Malcom Mclaren . Punk! non è neppure un ritratto sociologico generazionale del 1977, né un virtuosismo auto-celebrativo.

Punk! è semplicemente un curioso e obiettivamente originale viaggio nella grezza musica legata al 77, una spedizione musicale che riesce in parte nel suo intento esplicativo, senza annoiare troppo con il proto punk e senza sentirsi obbligato a menzionare il talvolta vacuo nu-punk anni 90.

Federico Guglielmi, infatti, cerca di raccontare la musica dalla A cerchiata, attraverso una navigazione geografica che parte, per ovvietà di cose, dalla culla naturale del punk, quella Londra sconvolta dall’avvento della generazione NO FUTURE.

A differenza della maggior parte dei libri sul genere, non si esaurisce in Britannia o a seguito dell’infelice tournè statunitense di Lyndon e soci, ma al contrario completa l’insolita esplorazione, in primo luogo definendo la spesso scontata diversità tra la west and east cost statunitense, per poi attraversare Spagna, Francia, Scandinavia, Australia finendo poi in Italia, nel cui capitolo l’autore sembra quasi in empasse nel descrivere la povertà artistica del punk italiano targato 1977, limitandosi a dare un’inaspettata, ma meritevole apologia alla skiantologia degli albori.

Il libro ha il merito di offrire al lettore una serie di inconsuete e strabilianti testimonianze fotografiche, gustose ed impedibili non solo per chi ha vissuto, vive o vivrà la filosofia punk. Alle testimonianze visive si aggiungono note discografiche di sterminato interesse e una serie incalcolabile di citazioni musicali. Quest’ultimo aspetto però appare come una sorta di arma a doppio taglio, infatti il vero limite dell’opera sembra risiedere proprio in un oceano di menzioni, che non permettono all’interessante iter storico-musicale di risultare fluido e piacevole alla lettura. In alcune fasi l’impressione è quella di leggere un nudo elenco, che con un centinaio di pagine in più a disposizione, forse avrebbe avuto maggiori possibilità di raccontare oltre che citare semplicemente.

Punk! È quindi un libro che attraverso le immagini e l’inusuale formato riesce a conquistare, ma che probabilmente richiede una propedeuticità nei confronti di bibbie sacre come “PUNK” di John Savane, che potrebbe fornire quella bussola atta ad evitare lo smarrimento nella tal volta didascalica scrittura proposta dal pur bravo e preparato Guglielmi.