ELEVIOLE? e il disco “Dove non si tocca”

Eleonora Tosca, all’anagrafe discografica ELEVIOLE?, ci racconta del suo mondo, piccolo e ricamato a mano e non solo secondo tradizione ma anche secondo attualità. E se al Toy Piano e ad un Violino restituiamo l’incanto dei sapori di un tempo, alle programmazioni dolci e mai invasive associamo quel gusto delicato di guardare al presente ma senza un bisogno di omologazione. Si intitola “Dove non si tocca” questo nuovo disco di ELEVIOLE?, semplice, colorato a pastello, attuale e con una voce sicura, pulita e intonata che fa da corredo a liriche pop sognanti e sognatrici. Un disco che mescola assieme la nostalgia di un autunno al brio fresco della primavera. In rete il video ufficiale del singolo “Tanti auguri” ma segnaliamo anche – e soprattutto – il road movie che la Tosca ha realizzato per presentarci questo disco, andando in bicicletta da OPORTO a FINISTERRE. Che bellissima cosa questa… eccolo di seguito… buona visione e buon viaggio!!!

Canzone d’autore al femminile, canzone che sulla lingua ha quel certo peso poetico di sensibilità e fascino estetico. Secondo te cosa conta di più e cosa ha funzionato di più nella tua forma canzone?
Penso di avere una cifra stilistica abbastanza a fuoco. Un immaginario preciso, suggestivo e che appartiene a tutti. Tutti siamo stati bambini, anche il peggiore dei serial killer! È una forma canzone semplice ma non semplicistica. Purtroppo questa cosa non viene sempre capita al primo ascolto.

Prendiamo a prestito il tuo titolo: ci sei mai arrivata tu “dove non si tocca”? Parlo alla donna di oggi e all’artista che forse sei sempre stata…
L’obbiettivo del mio viaggio in bici verso Finisterre era proprio quello, e penso di averlo centrato. Continuerò a farlo, a cercare di spingermi oltre e a cercare nuove suggestioni.

Strumenti giocattolo uniti all’elettronica. Una crasi assai particolare. Perché queste scelte? Cosa rappresentano?
L’unione dei due mondi che coabitano in questi brani. L’innocenza, il gioco, e la consapevolezza dell’età adulta. Abbiamo cercato anche una certa modernità sonora che non avremmo avuto utilizzando solo strumenti acustici.

Ma se ti dicessi che tanto di questa musica mi riporta alla Francia di quel meraviglioso mondo di Amelie? Cosa mi rispondi?
Che me l’hanno detto in tanti! E che vorrei provare a portare la mia musica verso la Francia, chissà! Quel film ha segnato un’intera generazione di donne facendo in modo che ci accettassimo anche se un po’ strane e bislacche.

Leggo che hai studiato arti circensi e teatro: caspita… e tutto questo come si raccorda con il tuo essere cantautrice?
Ho sempre avuto la necessità di fare tante cose, di mettere tanta carne al fuoco, di sperimentare. Il teatro ha cambiato il modo di cantare e lo stare in aria (sui tessuti aerei in particolare) mi offre sempre una prospettiva diversa. Il circo è fortemente legato al tema del sogno nel mio immaginario.

A proposito del disincanto da adulti: ti chiedo uno sguardo al mondo dei media di oggi… uno sguardo per niente leggere se vuoi…
Mala tempora currunt… Un mondo usa e getta, di musica usa e getta. Abbiamo perso di vista ciò che siamo prima di tutto:esseri umani.