Fukjo

Copertina

“F u k j o è l’evoluzione sonora dall’animo innovativo, sperimentale ed eclettico che attinge linfa dalle radici nel noise di fine millennio.”

Non sono io a scrivere e pensare quanto riportato. A definire così la band è la biografia dell’ensemble pugliese nata circa un lustro addietro e ormai pronta a ridefinire accorti intrecci di materiale sonoro, posto tra asprezze ed armonie vintage. Infatti sono proprio le intuizioni nineteen a dare luce ad un incipit minimale, in cui femminei back chorus aprono ad un songwriting artificioso, ma al contempo in grado di abbracciare sonorità di reale impatto. Inizia così l’extended played figlio delle sonorità alt di fine millennio. Nulla di particolarmente innovativo ma (un altro ma!) di certo ben calcolato attraverso movimenti sonori arricchiti da una sezione ritmica calibrata e narrativa (Winchester). Il disco, infatti, sembra voler confermare sonorità e territori conosciuti, ideali per affacciarsi al cantautorato lo-fi con l’ottima prima parte di Saturno Contro, traccia impeccabile, in cui la punta dell’iceberg creativo modula con naturalezza interessanti cambi direttivi, da cui l’estro della band riparte mostrando una buona profondità espositiva.

Anche se l’impronta sonora sembra emergere in maniera convinta e convincente solo dopo qualche ascolto, la tracklist riesce comunque a disegnare i contorni di studiate idee, che mostrano il proprio lato sporco con il rock di Quello che mi do, ruvida composizione in grado di restituire all’ascoltatore un approccio “verdeniano”, pronto a condurre tracce tribalizzate verso venature alternative e destabilizzanti, proprio come accade in Nord, track di chiusura che definisce una piacevole mescolanza di intuizioni nereggianti, qui fagocitate da un’ossatura scricchiolante, atta a mostrare il lato debole di un EP su cui ragionare per ottenere ciò che ancora manca.

Tracklist

Amorevolmente
Winchester
Saturno contro
Quello che mi do
Nord