Giuliano Dottori – Il re non si diverte.

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“Che io non vincerò è ovvio, non torna lo so ciò che ho spinto lontano dal centro di miei desideri”. Inizia così il disco di Giuliano Dottori, progetto discografico di fine risma, racchiuso tra il pop alla Snaporaz e l’alternative rock di Moltheni, che sembra aver dato molto a questo “Lucida”, in genuini termini di ispirazione e intensità emotiva.

L’opera prima di Dottori vive attorno alla realtà che si appoggia sui ricordi e sulle esperienze del vicino ieri, tra dolore e serenità, tra amore e aspetttive. Durante il viaggio, che ha inizio con “Rancori e segreti”, il cantautore palesa la sua abilità canora e compositiva, attraverso un sapiente intreccio di alternative con ossature di stampo classico. Le sonorità che stillano dalle liriche, sono di matrice acustica, la cui melanconia lo assesta tra Maximilian Hecker ed Ed Harcout, come accade con la poetica “Alibi”, pressoché perfetta nella sua realistica disillusione “..scappo solo per poi ritornare, schivo i colpi dei ricordi per non farmi male…”. Una prova degna di nota, raffinata dal trio d’archi formato da Elena Coltella al violino, Marco Ferrara al contrabbasso e Maro Radaelli al violoncello. La cupezza posata e assorta riemerge con “Nel Cuore del vulcano”, in cui la voce precisa e solida di Dottori, si accosta senza arrossire alle potenzialità di Manuel Agnelli, dando un’ottima prova di sé. Tra le migliori track ritroviamo ”Endorfina”, forse la canzone musicalmente più lineare e semplice; pochi accordi che, con la sensazione di un flebile spiraglio, ridonano al sole adombrato linfa vitale, attraverso una storia d’amore dolce-amara, che trasporta e fa sognare, tra nostalgia ed consapevolezza. La trasvolata continua con la moltheniana titletrack, ritmata dalla poliedricità musicale dell’autore, che trova continuità nella sussurrata “Come se fossi con me”, canto soffice e lieve in cui la batteria di Florean detta i tempi di un’armonizzazione precisa e concreta. Il disco (purtroppo) termina con “Milano e io”, la traccia meno convincente per la sua contrizione musicale che non riesce ad emergere come meriterebbe, e la easy listening “È stato come”, che conquista con il suo splendido ermetismo lirico e la sua deliziosa nuda musicalità acustica, scritta da De Fina che partecipa al backing voice impreziosendo così un prodotto che merita la ribalta.

Alla luce dei fatti, in primo luogo siamo piacevolmente costretti a ringraziare pubblicamente l’ex Vallanzaska Gianluca Mancini e Pasquale De fina, già chitarrista di Cristina Donà per aver creduto in questo talentuoso cantautore. I ringraziamenti si allargano a Il re non si diverte, label lombarda che ha portato alla luce “Lucida”, che al fianco di “Oltre lo specchio” di Marco Notari, arriva sul podio delle migliori novità di questo anno appena iniziato.

Tracklist

Rancori e segreti [03:56]
Leggera come sai [03:22]
Ogni giorno [04:21]
Alibi [03:02]
Nel cuore del vulcano [05:19]
Endorfina [04:23]
Lucida [03:51]
Come se fossi con me [03:23]
Milano e io [04:37]
È stato come [03:22]