Infested – 1000 Doors

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Il nostro viaggio all’interno del mondo della Permeated Records prosegue con il brutal death metal dei teutonici Infested, che, dopo quattro anni, tornano con “1000 doors”, una sorta di concept album ispirato ad una moltitudine di dissomiglianti influenze, che sembrano provenire non soltanto dal mondo ferino, ma anche da influssi musicali di più ampio respiro. Un sound che ci trascina senza troppi dubbi in quel mondo Napalm Death anni 90, accarezzando sviluppi industrial propri di band come Godflesh, senza dimenticare i magnifici suoni dei Cephalic Carnage, a cui forse la band deve un uso tecnico e innovativo di riff e un sapiente utilizzo della sezione ritmica.

La band sembra alquanto maturata rispetto al suo recente passato, non solo per la decisione di non vincolarsi strenuamente ai soliti cliché, ma anche per un coraggio compositivo, che va ben oltre le aspettative. Basti osservare come la vocalità incavata di Niklas non si assesti solamente attorno al growling classico, uscendo, infatti, dagli usuali binari, per condurci in narrazioni canore diversificate e per certi versi molto più interessanti.

Le 1000 porte dell’abisso si aprono improvvisamente con uno strepitio ciclico ed angosciante, demarcato dalla batteria dell’ex Corporectomy Mr.Pawel, mastro ingegnoso nel suo fondersi con le vocalità del frontman, il quale osa sentieri diversificati sin dalle prime battute di “Metaphysical Grotesqueries”. Le influenze Earache, sono evidenti, ma lontane dal prodotto finito, che ammalia senza annoiare, attraverso citazionistici e divergenti episodi tecnocratici, assestati attraverso celebrali riff e partiture complesse e corpose. Infatti i passaggi tecnici e veloci sono talvolta vittime di rallentamenti ponderati, come nel lacerante outro di “Pineless”, la cui violenza ipnotica si liquefa nel torturante inizio di “Knives” attendista e beckettiana traccia strumentale.

Se in tracce come “Voices” e “ Withdrawal From Reality” emergono classicismi sui generis, è vero che nella dantesca “Collapse” rallentamenti dal profilo doom ci accompagnano verso sentori obituariani, che, con i suoi tre minuti soffocanti, trovano libera esplosione negli incroci tecnici di “Second smile”. La chiusura delle soglie è data poi da “Sane Asylum”, traccia tanto frastornante quanto folgorante i cui aculei affilati vengono limati solamente al momento dello switch off.

Un disco che non fa altro che aumentare l’onorevole fama della Permeated Records, che grazie al suo notevole rooster…forse…se fosse nata al tempo del tape trading allora…forse…avrebbe in sé un immenso patrimonio da gestire.

Tracklist

1. 1000 Doors
2. Metaphysical Grotesqueries
3. Spineless
4. Knives
5. Voices
6. Withdrawal From Reality
7. Collapse
8. Second Smile
9. Trancendental Habitat
10. Avalokiteshvara
11. Sane Asylum