Legacy of darkness. L’arte di Welt. Ediz. a colori

Nell’immenso panorama editoriale italiano il marchio Shatter Edizioni rappresenta un’interessantissima realtà underground, in grado di pubblicare volumi di qualità estetico-contenutistica, incentrati tendenzialmente su due macro argomentazioni: musica e cinema. Due realtà spesso unite da un sottile fil rouge, in grado di avvicinare le due arti in maniera naturale e funzionale.

Così è stato ad esempio per Devil’s Eyes: Rob Zombie. Tra il palco e lo schermo, e così è, in modo differente, per Legacy of Darkness, opera incentrata sull’artista capitolino Welt, di certo uno tra i più noti esponenti della Dark art italiana. Infatti, proprio l’arte poliedrica di Welt, pur partendo da una struttura pittorica, finisce tra inchiostro, tattoo, cinema e (inevitabilmente) musica.

Proprio la sua propensione stilistica fonde le intuizioni horror dark con il metal florido degli anni ‘80 e ‘90, rimanendo più che mai legato al mondo delle borchie e l’inchiostro sulla pelle. Un’arte che finisce su poster, magliette, dischi, flyer e manifesti apprezzati dalle estremità del metal (Terry Butler, Kerry King, Mantas, Mike Browning) e da storiche band come Goblin, Danzing, Pestilence, Orange Goblin, Impaled Nazarene e molti altri.

La visionaria e “orrorifica” arte di Welt appare sin dal principio riconoscibile ed avvolgente, grazie alla naturale capacità di utilizzare tratti inquieti ed abissali, in cui gli influssi cinematografici si uniscono ad archetipi strutturali di antiche culture, oltreché a distopiche parafernalia pronte a virare verso stili immersi nell’estremo oriente, liberamente posti tra reminiscenze medievali e tardoantiche. Un mondo definito da un tratto visionario, in cui la straordinaria capacità di annullare il tempo in favore della creatività diversificata, finisce con l’avvicinare l’iconografia di Death SS e dei Mortuary Drape al mondo Slamming.

Il libro, anche grazie alla stampa su carta lucida ad abbonante grammatura, offre un viaggio immersivo tra le centinaia di testimonianze fotografiche, in grado di celebrare Welt  con un volume fuori collana, in cui le tracce ad inchiostro vanno a complementare il percorso creato mediante le parole di una lunga intervista curata da Nico Parente, tra le righe della quale il lettore potrà scoprire la genesi di uno straordinario artista, dedito a forme d’arte ibrida, bizzarra e senza dubbi visionaria.