Right to the void “Kingdom of Vanity”, recensione

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Il metal del nuovo millennio si percepisce anche dal look. Guardate la foto della line up e non troverete capelli lunghi, marciume nereggiante e minacciosi sguardi. Avrete di fronte quattro death/thrasher spogliati delle vesti tradizionali, immersi in un (poco funzionale) approccio estetico che rappresenta un coraggioso cambio di tendenza.

Si chiamano Right to the void ed arrivano dalla Francia.

Dopo il loro EP It Has To Be Done, giungono finalmente ad un debut album interessante ed energico, sviluppato su di un crocevia di stili differenti, pronti a scaturire dalla splendida e visionaria cover art di Slava Gerj, poliedrica artista che, con la sua matita, regala meravigliose illustrazioni. Proprio le sensazioni grafiche di precarietà, caducità e fragilità emotiva sembrano ben agganciarsi al regno della vanità raccontato dai Right to the void che, con la loro arte, ci invitano, senza troppa invadenza, tra gli spoken reverse dell’opener.

Il punto di partenza appare breve e preparatorio alla risorta della Fenice, in cui il tappeto di suoni si porge a vocalità francofone, per poi direzionarsi verso il cupo intro di World Decay, il cui cambio di tempo si innesta su di una battente linea al drum set. Se poi con l’andamento thrasher di Reborn from Ashes si evidenzia un perfettibile approccio linguistico, è con la tirata e grezza titletrack che emergono strali armonici appoggiati su spazi retrò. Non mancano poi rimandi tecnici in cripto speed (A black conclusion) né blastbeating lineari ( Stay), che dischiudono stesure blackned, pronte a farsi gotiche in We have failed, capitolo di chiusura di un disco in cui destino e rinascita appaiono portanti fil rouge fortificati all’interno di partiture avvolgenti nel loro accorto alternarsi.

Tracklist:

01.Like A Disease 00:38
02.Phoenix 03:30
03.World Decay 03:15
04.A Black Conclusion 05:08
05.War Of Glory 03:40
06.In Oblivion 00:54
07.Reborn From Ashes 02:18
08.Again and Again …Until The End 04:19
09.kingdom Of Vanity 04:50
10.Stay 03:52
11.We Have Failed 05:35