String Sharper Quartet

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Qualche settimana addietro la Fitzcarraldo Records ha dato alle stampe un nuovo singolare album avvolto nel più classico amore per le dolci note. Si chiama Blending ed è opera prima di un ensemble che, pur essendo all’esordio come String Sharper Quartet, nasconde individualità d’esperienza. Un affascinante ed affascinato quartetto composto dai due violini di Francesco Incandela e Sergio Zanfolin, dal violoncello di Angelo Di Mino ed dal contrabbasso di Luca Lo Bianco.

Il disco, perfetto nella sua durata e nella sua piacevole composizione in cartonato, si presenta animato da tecnicismi ben utilizzati e mai ostentati, che si affiancano ad un attentivo sguardo verso un sentiero rettilineo, pronto a portare gli archi ad un certo tipo di sperimentazione controllata, in grado di percorrere riuscite coverizzazioni, proprio come dimostra la piacevole sensazione che emerge dal’introduttiva Just, rapita dal contesto alternative di Tom Yorke. Le sensazioni della partitura non sembrano volersi appoggiare ad una mistificazione della traccia, arrivando a caratterizzazioni ed improvvisazioni, legate alla forma sperimentale del quartetto, per poi riassestarsi su sonorità legate all’originale.

Tra le tracce meglio riuscite ritroviamo lo strappato di Cars che, inseguendo il climax narrativo, viene ad abbracciarsi alle note di un violoncello orientaleggiante, che rende i violini atti a descrivere l’arte di Numan attraverso un arrangiamento di grande qualità. Se poi con Ci sei quasi si toccano sguardi antichi che ben apparirebbero come ost dell’arte grafica di Emanuele Luzzati, con Maus i i ritmi calmierati sono raccontati dalla pacatezza di Angelo Di Mino, bravo a delineare un attento tecnicismo sonoro che apre ad un rurale sapore, tra strutture immaginifiche, profonde sonorità e palpebre chiuse.

I dialoghi sonori di Freaky Mood anticipano la perfetta sintonia di Frevo che, con i suoi passaggi narrativi, sembra ricordare alcuni episodi quintorighiani. Da qui si erge una diradazione emozionale ed un attento rasserenamento delle suggestioni che ci trascina verso Paranoid Androind, coverizzazione intensa e creativa, ottima nel trovare il suo apice nel passaggio di chiusura.
Un disco che propone uno sguardo avveduto e mai banale nell’interpretazione di tracce ottimamente arrangiate e fortificate dalla diversificata esperienza professionale, grazie alla quale si vanno a costruire intuizioni musicali di piacevole lettura.

Track List:

1 – Just (Radiohead / arr. S. Zanforlin)
2 – Frevo (E. Gismonti/ arr. L. Lo Bianco)
3 – Maus (L. Lo Bianco)
4 – Ci sei quasi (S. Zanforlin)
5 – Freaky Mood (F. Incandela)
6 – Cars (G. Numan/ arr. A. Di Mino)
7 – Paranoid Android (Radiohead / arr. S. Zanforlin)