The Forgotten Arm

forgotten_arm.jpg

“Cotton candy was king on the midway that spring”

queste sono le prima parole cantate da Aimee Mann in The Forgotten Arm – il suo nuovo disco – parole che stabiliscono l’atmosfera e i temi lungo i quali si sviluppano le canzoni dell’album. Aria di Americana quindi, come è naturale che sia poiché Aimee ha dichiarato di aver ascoltato a lungo dischi come Music from Big Pink e il brown album di The Band durante la realizzazione di The forgotten arm ; c’è perciò aria di primi anni ’70, con un concept album che attraverso 12 canzoni sviluppa la storia di John – reduce dal Vietnam e tossicodipendente che sbarca il lunario facendo il pugile – e Caroline. Storia travagliata naturalmente: sono o non sono canzoni di Aimee Mann?

Aimee questo lo sa bene e ci gioca: “This song is about bitterness, unhappiness and dysfunction . wait a minute, that’s what all my songs are about” è con queste parole che nel DVD Live at St. Ann’s warehouse uscito lo scorso novembre Aimee presenta una sua canzone. Nel nuovo album l’amarezza e l’infelicità che canta non sono le sue ma dei personaggi di cui sopra.

“The King of the Jailhouse and the Queen of the Road think sharing the burden will lighten the load, so they pack their troubles in an old Cadillac” questa è “King of the Jailhouse” canzone #2 che introduce un altro tema: i due eroi sono on the road , altro tipico elemento di Americana . A dire la verità però questo è un concept sui generis, la storia serve soprattutto a dare unità narrativa alle 12 canzoni del disco, mentre dal punto di vista musicale è la produzione di Joe Henry e l’uso di una vera band a dare un’impronta diversa dal solito alle canzoni di Aimee Mann, ma si tratta appunto di impronta – l’album è più rifinito, si sente che in studio ci sono dei session men di razza – che non basta a segnare un sentiero: questo è in tutto e per tutto un album di Aimee Mann, quindi un insieme di belle canzoni, un po’ monocordi, che richiedono diversi ascolti per essere apprezzate al meglio. Manca forse la canzone killer come la celeberrima Save me della colonna sonora di Magnolia, perché questo è un album della pasta di Lost in space : al primo ascolto hai voglia di scaraventare il CD dalla finestra, dopo 6 mesi ti ritrovi a canticchiarne tutti i brani.

I pezzi forti? A parte King of the Jailhouse e Going through the motions – già familiari a chi ha ascoltato il CD/DVD live di cui sopra – She really wants you e Little bombs sono due grandi canzoni – e dimentico la splendida 100% Aimee style That’s how I knew this story would break my heart – ma il menù è davvero ricco, in ogni caso si tratta di un album che non deluderà gli estimatori della cantautrice e – grazie al suono più ricco – gliene vincerà di nuovi.

Per chiudere una curiosa nota sul titolo dell’album: in un primo momento sembrava che il titolo sarebbe stato “King of the Jailhouse” – esemplificando così gli umori di Americana che pervadono il disco – ma alla fine Aimee ha scelto questa espressione del gergo pugilistico; perché il protagonista è un pugile? direte voi, no! vi dico io, perché Aimee Mann si è data al pugilato!!!