White Cowbell Oklahoma “Buenas Nachas”, recensione

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In rete non si trova molto su questa interessante band canadese dal curioso monicker: White Cowbell Oklahoma. Personalmente posso dire di esserne venuto a conoscenza qualche mese addietro, grazie ad un amico canadese che se ne è invaghito nella loro Toronto. Dopo qualche tempo da allora, eccomi nuovamente di fronte al sorprendente combo rock, oggi pronto ad affrontare il mercato europeo con una serie di live che si presentano come imperdibili.

In appoggio al tour è da pochi mesi uscita la loro nuova release Buenas Nachas, data alle stampe sotto forma di splendido vinile colorato. L’opera vintage della band contiene, nei suoi 180 grammi, spezie hard rock, mescolate ad inusuali stilemi tex mex, ed alt-country, introdotti proprio dall’iniziale titletack. Un vento portatore la piogge apre ad un dolce riff che, per certi versi, sembra ricordare alcuni spazi strumentali dei nostri Ronin; infatti le attese aperture western ridefiniscono un apertura narrativa alquanto onirica, tanto da ritrovarsi su rimandi gilmouriani, fuoriuscenti da una chitarra ben definita, chiara e pulita, pronta a raccontare l’ammaliante nebbia onirica.

La band non si fossilizza però all’interno di un’unica argomentazione espositiva, dinfatti spazi narrativi come quelli espressi in Get Back to the Grove, ridefiniscono venature Pearl Jam, per poi dirigersi verso le intuizioni blandamente stoner di Flush in the Pocket , il cui caldo tracciato intensifica scheletri compositivi vicini al classic rock. L’interessante stop and go nel cuore della traccia, disegna un arguto cambiamento di linea posto al limitare dell’emotività di una pulsante batteria. Le funzionali linee deepurpuliane, ci invitano poi nel mezzo degli anni 70 che, complici intelaiatura da tastiere, rivivono all’interno della tracklist.

L’intensità espressiva dell’ensemble riprende sulle diluite note di Gallows Bird che, con il suo incipit minimale, apre alla diretta armonia di strofe ed incisi. Se poi con Streetknife’s Theme si intravedono le prime avvisaglie di mutazione narrativa, è con la destabilizzante Diabla, Diabla che l’ascoltatore si ritrova all’interno di un contenitore inquinato da veleni sonori molto distanti tra di loro. Infatti, i quasi dieci minuti di arte sonica della traccia conclusiva, riescono a sovvertire i normali tracciati attraversando territori lontani, da cui la band raccoglie polveri atte a costruire qualcosa di magico, riuscendo ad avvicinarsi ad anelate sensazioni senza tempo.

Tracklist

1.Buenas Noches 03:08
2.Get Back to the Grove 03:11
3.Flush in the Pocket 05:35
4.Easy Street 04:15
5.Gallows Bird 04:40
6.Bully Black 02:46
7.Flapjack Flytrap 05:15
8.Streetknife’s Theme 07:53
9.Diabla, Diabla 09:16

Tour date

Tues Oct 15 Torino, Italy @ United Club
Wed Oct 16 Verona, Italy @ Officiana Degli Angeli
Thurs Oct 17 Roma, Italy @ Sinister Noise
Fri Oct 18 Vicenza, Italy @ E20 Underground
Tues, Oct 22 Koźmin Wielkopolski, Poland @ The Culture Centre
Wed Oct 30 Berlin, Germany @ Wild At Heart
Thurs Oct 31 Venlo, Netherlands @ Perron55
Fri Nov 01 Deventer, Netherlands @ Burgerweeshuis
Sat Nov 02 Arnhem, Netherlands @ Luxor Live
Sun Nov 03 Amsterdam, Netherlands @ Winston Kingdom