Alberto “Caramella” Foà: i punti della sua canzone d’autore

Breve e intensa questa chiacchierata con il noto paroliere Alberto “Caramella” Foà che approda ad una sua storica “rivoluzione” personale: un primo disco interamente suo, dove veste i panni da cantautore oltre che, come suo solito, da grande paroliere. E sono tantissime le collaborazioni che chiama a firmare questo disco dal titolo “Basta unire i puntini”… da leggere quasi come una sorta di festa e di pace collettiva in un disco che non troviamo dentro i canali digitali e che non si basa sul suono digitale dei computer. Si torna indietro nel tempo o avanti con le dovute morali: un disco fisico che puoi ascoltare solo comprandolo… ovviamente lasciando alla rete il lusso di consumare i singoli estratti e relativi video ufficiali. Come in fondo dovrebbe essere sempre… morali plastificate a parte. Un lavoro alto, parlando di parole come di suono…

Un esordio da cantautore. La prima impressione dentro questi panni?
La primissima impressione è quella di scoprirmi capace di mettermi in gioco su un terreno che conoscevo bene ma non avevo mai calcato. La seconda è di dirmi, sia pure sottovoce, che è venuta fuori una cosa speciale e -me lo dico da solo- molto molto bella…

Un disco nato e pensato da cantautore o sviluppato in tal senso in seguito?
La prima che hai detto. Nel momento in cui ho accettato di fare un disco e interpretare le mie canzoni dovevano -per forza e per scelta- essere brani e parole che sentivo assolutamente miei. Poi, anche negli arrangiamenti, tutti del Maestro Germini, si è percorsa la strada autorale, credo oltretutto in maniera elegante e originale. In più, cioè in meno, non sono un cantante, quindi, meglio, diventare un cantastorie e a quel punto, le storie sono venute fuori da sè. Cioè da me…

Resterai in questi panni?
Non so. L’album sta andando alla grande ma non saprei dirti ora se mi concederò ancora di scrivermi addosso. E poi è stata un’esperienza straordinaria, unica. E per certi versi potrebbe anche restare unica in senso letterale… Vedremo…

Hai mai pensato di ricantare qualcuna delle tue più grandi canzoni del passato?
Io? No, nella maniera più assoluta, almeno in un disco. Poi magari in un concerto o qualche volta, tra amici, dopo un bel bicchiere di vino…

Unendo i puntini oggi: è uscita l’immagine che ti aspettavi?
Se ti riferisci al disco direi che non avevo aspettative o schemi prestabiliti, se pensi alla vita direi che nel disco ho provato a darti -e a darmi- una risposta…