Le mondane “Taddeo”, recensione

Mi è bastato ascoltare i primi 20 secondi del disco per capire che avrei dovuto recensire questo cd, pur consapevole del fatto che non appartiene alla mia soggettività.

Quali sono gli ingredienti che mi hanno convinto? Una vocalità dai cromatismi caldi e definiti ed il coraggio di dare battesimo al disco attraverso un sound minimale, delicato e piacevolmente avvolgente. Ma… facciamo ordine: si chiamano Le Mondane e producono pop-folk. Arrivano da Novara e ritornano sul mercato con la loro seconda fatica.

Lasciandomi andare ad uno scortese spoiler, posso dire di essere di fronte ad un disco riuscito, le cui sfumature cantautorali (Taddeo) finiscono per arricchire sensazioni divergenti…e questo basterebbe per inquadrare il mio pensiero.

 

 

L’album, licenziato da Alka record Label, persegue il sentiero della band con il proto-folk di Ciaomiaobao, che, nonostante la titolazione, sarebbe probabilmente piaciuta ad Erriquez Greppi. Infatti, una sensazione Bandabardò sembra palesarsi (con troppa invadenza) all’interno di un’impronta voluta dall’ensemble, pronta a giocare su situazioni narrative (Un regno) e ritmiche folkeggianti.

Se poi su Nuvolari, ci si sofferma ad ascoltare una buona rivisitazione dell’opera di Lucio Dalla, con Per deridere l’aurora si evidenziano piacevoli passi verso la conclusione di Questa moda di essere stronzi, costruita attorno ad un citazionismo spinto, pronto a deviare verso un’impostazione espressiva che si apre in un refrain alla stregua di un vero e proprio anthem .

Dunque non titubate; entrate nel digipack de Le mondane, consapevoli che non sarà una musica usa e getta, ma qualcosa che potrà rimanere dentro di voi… a patto che lo ascoltiate con la dovuta attenzione.

 

Tracklist

 

  1. Tremo
  2. Ciaomiaobao
  3. Un Regno
  4. Taddeo
  5. Come volevi tu
  6. Quello sguardo
  7. Nuvolari
  8. Per deridere l’aurora
  9. Il villaggio del fanciullo
  10. Questa moda di essere stronzi