Il fenomeno Youtube

La fruizione musicale da parte di noi appassionati è notoriamente un piacere associato all’ascolto di un cd o, per i più fortunati, di un Lp. Da sempre infatti si è associato l’ascolto di brani musicali ad un semplice impianto Hi-Fi da cui poter godere di musica ma da cui era impossibile apprezzare visivamente le performance degli artisti in ascolto.

Con l’avvento dei DVD le cose sono migliorate, si è infatti potuto coniugare più efficacemente che con le vecchie VHS la qualità video e audio di un concerto.

Se l’avvento del DVD poteva essere la chiusura del cerchio per gli artisti più recenti, c’era però una lacuna insopportabile per quel che riguarda artisti che risalgono agli anni 50/80 o addirittura di inizio ‘900, quando l’abitudine di riprendere i concerti era cosa meno diffusa di oggi.

Il materiale video prodotto era per lo più dedicato a trasmissioni televisive. I più fortunati erano coloro che in un modo o in un altro erano riusciti ad avere video magari non introvabili ma oggettivamente difficili da reperire. Artisti quali Benedetti Michelangeli, notoriamente restii ad apparire dal vivo, sono per chi ha la mia età, solo una foto su un cd.

Improvvisamente però un servizio quale appunto Youtube che permetteva a tutti di condividere i propri video ha letteralmente spazzato via ogni concezione di divulgazione di contenuti musicali.

Intendiamoci, la possibilità di mettere on line un video di per sè non è rivoluzionaria, lo è il fatto di permettere a tutti coloro che hanno materiale raro e introvabile, di metterlo a disposizione di tutti su una piattaforma gratuita, per il bene di tutti oserei dire. Con mio stupore mi sono imbattuto in video di Benedetti Michelangeli, Cortot, Miles Davis che mi hanno fatto apprezzare la musica in modo viscerale.

Lo stupore di poterli vedere mentre suonano è una cosa a parte. Ti fa leggere la musica non solo ascoltarla. Ti fa apprezzare quello che solo le orecchie non riescono a trasmettere, è pura emozione.

Spesso il materiale presente su Youtube è prodotto in modo amatoriale, vi sono video tratti da concerti ripresi nei modi più disparati sia cellulari che videocamere. Molto più spesso vi sono invece video tratti da materiale di repertorio di case discografiche o di canali televisivi.

Provate per cusriosità ad inserire Battisti come chiave di ricerca e troverete filmati della Rai in cui canta dal vivo o in playback, filmati che emozionano, che rendono vive ancor di più le parole e la musica di Battisti. La rivoluzione di internet è proprio questa, la condivisione di risorse in modo immediato e capillare.

Si ma quale è il problema? O meglio, c’è un problema?

Il problema è la pachidermica lentezza delle istituzioni ad accettare questo nuovo modo di fruire i contenuti. Pensate alle meraviglie che sono custodite negli archivi della Rai, pensate alle sterminate collezioni video di BBC o della Deutsche Grammophone, della Decca, della BMG e delle altre major. Un mare di tesori custoditi chissà per quale motivo in archivio, lasciati a dormire lontano dagli occhi e dalle orecchie di milioni di appassionati di tutto il mondo, vecchi e nuovi.

E’ un mondo di musica che ci viene negato, che viene negato ai ragazzi di oggi bombardati solo da video pseudo musicali più somiglianti a pellicole soft hard. Di fronte a questa miopia vien voglia di dire che hanno ragione coloro che copiano i cd, che scambiano materiale sui canali p2p. La musica è cultura, la cultura è la storia dell’umanità e pertanto va diffusa, protetta non relegata su uno scaffale.

Cosa aspettano le Major discografiche, le televisioni di mezzo mondo a diffondere via internet i loro archivi? Cosa impedisce lo sfruttamento da parte loro, anche commerciale, di tutto questo materiale?

Forse la paura della pirateria? Della diffusione illegale di questi file?

La realtà è che se non cambia il modo di guardare a internet da parte di chi i contenuti li produce, tra poco non ci sarà più bisogno di loro, tra poco gli artisti scriveranno, produrranno e venderanno musica in modo autonomo, senza vincoli e restrizioni.

E’ un futuro prossimo o lontano?

Non so dirlo di preciso ma sarà una naturale evoluzione delle cose.

Per ora…… EVVIVA YOUTUBE!!!!!!

Link a filmati su Youtube per me imperdibili:

Buona fruizione a tutti!