Ligabue – Sogni di Rock’n’roll. Graphic Novel

Io sono convinto che bisogna crederci,
bisogna correre il rischio di essere illusi,
bisogna correre il rischio di passare per ingenui,
ma bisogna crederci…

Era il 29 luglio 1991 quando vidi per la prima volta Luciano Ligabue in concerto. La Sampdoria aveva appena vinto il suo primo storico scudetto, i Queen avevano pubblicato Innuendo e al cinema Il silenzio degli innocenti aveva conquistato milioni di persone.

Da quel concerto di Masone, paesino dell’entroterra genuenese, sono passati 31 anni e da allora il mio rapporto emozionale con Ligabue ha più volte subito un andamento ciclotimico. Tra alti (a mio avviso posti dagli esordi al 1995), medi (il periodo 2010-2019) e bassi (il post Buon compleanno Elvis) mi sono sempre e comunque ritrovato a disquisire sul rocker di Correggio, attribuendogli un’ottima capacità di raccontare storie, talvolta penalizzata da una struttura musicale a tratti ridondante e poco coraggiosa. Nonostante tutto però, ancora oggi, dopo molti anni, ammetto di ascoltare dischi e canzoni che volente o nolente hanno accompagnato la mia vita. Pertanto non potevo esimermi dal parlare di questa nuova release di Becco Giallo Edizioni, abile nel riportare in forma di graphic novel gli esordi di Ligabue.

Il volume, pronto ad arricchire ulteriormente il catalogo dell’editore padovano, definisce la propria narrazione attraverso una sincrasi espositiva, in cui i sogni (di rock’n’roll) e realtà si fondono in una linea temporale all’interno della quale ritroviamo la piacevolezza del citazionismo. Il plot raccontato in maniera dinamica da Nicholas Ciuferri, infatti, gioca in maniera amabile con le parole, dando al lettore consapevole il gusto del rimando, proprio come accade con i curiosi riferimenti grafici ricercati da Simon Panella, pronto ad invitarci tout court nel mondo del Ligabue romanziere e regista.

Il volume, introdotto da Federico Poggiolini, storico chitarrista di Luciano, riesce, con immediatezza narrativa e sviluppi grafici piuttosto interessanti, a raccontare la genesi di un cantautore poliedrico, capace di trasformare la polvere degli esordi in vera e propria polvere di stelle, divenendo nel tempo un classico su cui appoggiare il nostro ascolto.