Antibalas – Who is this America?

Antibalas - Who is this America? Cd cover

Fela kuti diede una svolta all’ ultima fase della sua straordinaria esistenza abbracciando una corrente spirituale radicale.

Cominciò cosi a farsi accompagnare da uno sciamano ghanese tale Professor Hindu.

Si narra che questo strano stregone avesse capacità divinatorie in grado di uccidere un uomo e di riportarlo in vità. Ora giustamente qualcuno si chiederà cosa centri questo con la recensione di un disco? Be che crediate o no nella reincarnazione, negli spiriti, o nella vita ultraterrena, l’immortalità di Fela sembra essere una cosa seria.

Fela Anikulapo Kuti cioè colui che tiene in pugno la morte questo significa letteralmente Anikulapo oggi rivive in moltissimi pezzi di produttori di musica dance, di musica black del nostro tempo. Ma se questo ai molti possono sembrare esasperazioni da studiosi di campionamenti o da forsennati delle credenze sciamaniche senza dubbio il suo spirito si è impossessato degli Antibalas. Gli antiproiettili cosi la traduzione dallo spagnolo del loro nome sono un gruppo formato da polistrumentisti che oscilla dagli undici ai quattordici elementi.

Il gruppo di New york è salito alle luci della ribalta per aver sfornato secondo la critica uno degli album più interessanti del 2007 con la collaborazione di John McEntire mente dei Tortoise su indipendente Anti.

Security è l’album che piu’ degli altri risente delle influenze esterne e in questo capitolo il gruppo di Brooklyn assorbe sonorità nuove post-industriali della Chicago dei tempi che furono. L’esperimento grazie all’ onnipresente dottor McEntire è riuscito alla perfezione e pezzi come Hilo, War Hero ma su tutti Ice ne sono la prova.

Per dirla in termini cinematografici quest’album è Blade Runner ….ma non si puo’ capire il capolavoro futuristico di Scott se non si è mai visto Metropolis di Lang.

Per comprendere il mondo degli Antibalas e di come lo spirito di Fela si sia impossessato di loro è necessario prendere in esame l’album centrale della loro carriera piu’ che decennale: Who is this America.

Uscito nel duemilaquattro sotto Ropeadope è il primo lavoro dopo il divorzio dalla NinjaTune, la formazione è schierata al gran completo:

Amayo – Voce e percussioni
Victor Axelrod – Piano elettrico, Organo
Eric Biondo – Tromba
Stuart Bogie –Sax tenore
Marcus Farrar – Shakara (strumento yoruba) che nei live è anche l’animatore del gruppo e curiosità si maschera la faccia come faceva Fela secondo antichi riti di tradizione yoruba.
Marcos Garcia – Chitarra
Aaron Johnson – Trombone
Jordan McLean – Tromba
Nick Movshon – Basso
Luke O’Malley – Chitarra
Martin Perna – Sax baritono fondatore del gruppo
Chris Vatalaro – batteria

I pezzi pur restando fedeli al padre putativo gran reverendo Fela e all’afrobeat piu’ classico assumono un carattere piu’ deciso, uno stile autonomo proprio piu’ identificabile.

Il pezzo piu’ riuscito è Indictment con una gran apertura di fiati e percussioni e un proseguo di chitarra, shakara e trombone. I testi delle canzoni sono una chiara presa di posizione contro la politica americana e il sistema sociale mondiale. Riprendendo cosi in pieno l’impegno sociale lasciato in consegna da Fela, i nostri fantastici eroi collaborano attualmente anche ad un ambizioso progetto musicale insieme ad altri artisti con tanto di scuola in quel di New Orleans.

In Big Man gli antiproiettili sparano contro gli uomini che detengono il potere, nel pezzo si sente alegiare fortemente lo spirito di Fela.

In Obanla’ e si omaggia con uno shakara in grande spolvero un canto popolare della terra di Obanla tra Lagos e Ibidian culla della civiltà yoruba.

Elephant altro pezzo dove echi di trombe e sax la fanno da padrone si assumono toni molto vicini al jazz latin.

Who is this America e Pay back Africa sono vampate mono accordo, assoli di basso e tromba a volte esplosivi a volte messi di taglio al ritmo ma sempre ben collaudato che vi farà scatenare gli istinti primordiali in maniera irrefrenabile.

Si finisce con Sister motivo che rimbalza su un suono fluido e denso tra slanci di sinty , percussioni e fiati in una presa di coscienza verso il mondo femminile.
In soldoni gli Antibalas dimostrano di aver raccolto l’enorme peso dell’eredità lasciata dal padre dell’afrobeat sapendola portare avanti in maniera propria e originale, senza stravolgerne per questo il senso.

Non ci resta che auguraci buon ascolto.