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Rispetto a dieci anni fa, oggi l’industria discografica propone un vero marasma di band, che rischiano di rimanere nell’ombra, a causa di un’eccessiva proposta, che finisce per destabilizzare e disorientare il pubblico poco avvezzo alla battaglia contro la passività radiofonica.

D’altra parte però, oggi come mai, le band, grazie alla tecnologia, hanno la possibilità di procreare self product di qualità, con pochi investimenti monetari. Per ovviare all’oblio del sovraffollamento ci sono alcuni escamotage che l’Ebria Records promuove da sempre. In primis un attenzione particolare all’originalità del prodotto e in secondo luogo una attenta diligenza del package molto accattivante, che nella sua eleganza racconta già di per se l’accuratezza dei prodotti della scuderia ambrosiana.

Basti pensare alla serie nera, pubblicata recentemente, che ha molto da insegnare a chi agisce nel più quotato e ricco showbiz. L’ultima creatura della label milanese è Baafest, opera che ricade nella categoria Artisti vari. La confezione racchiude il cd all’interno di un cartonato giallo, bollato e chiuso con la ceralacca, timbrata dal dinosauro “origami”, simbolo dell’etichetta lombarda.

L’intento primo di questo disco è quello di fungere da diario di bordo, che attraverso una narrazione musicale, racconta le ultime due annate del Baafest, per il quale le varie band hanno offerto il loro talento inusuale, attraverso un sound che spazia dal rumorismo all’improvvisazione, passando attraverso minimalismo, noise, venature free jazz e estremizzazioni del suono.

I generosi 72 minuti del disco vengono suddivisi come nel più classico del vinile in due lati (1st year e 2nd years) e proprio per la complessità del prodotto diventerebbe difficile ed ingeneroso soffermarsi solo su alcuni brani. Il tentativo questa volta, è quella di raccontare in pochissime righe come “Baafest” altro non è che un ovale, che non ha inizio né fine, ma solo continuità. Pur essendoci metodologie operative divergenti, nel disco esiste una sorta di continuità, che ritrova come trait d’union il concetto di libertà d’espressione e poco importa se incontriamo per la strada un P-funk, una mescolanza di classica e rumorismo, space free alternative oppure un noise industrial, esiste solamente un infinito specchio sonoro in cui il concetto di musicalità agisce a 360 gradi, senza obbligatoriamente andare di pari passo con il teorema dell’armonia. Insomma un disco difficile, una sfida interessante, che può portare a vedere il mondo da una diversa prospettiva.

Tracklist

1. st year

1. Tasaday Il colore del melograno (live)
2. OvO A4
3. Pin Pin Sugar Fishpool (Latest Duello)
4. Freetto Meesto La Segunda Indipendencia
5. Chuck Norris Zen Solution Ensemble We charge extras
6. Zu Arbol de la esperanza mantente firma (live)
7. Sinistri Pre-Amp Chank
8. I/O Song5
9. Tanake ro15-4513

2nd years

10. IOIOI Iki
11. Anatrofobia Mi prenderò cura di te (live)
12. Allun Something Wrong
13. Bron y Aur Free Picture
14. Ben-za! 04-Session
15. Uncode Duello Untitled (live)
16. La Bestia Pensante Investigazione 1: Esperimento (live)
17. One By One We Are All Becoming Shades You, Rebecca and Me