David Ragghianti “Portland”, recensione

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La Macramè Trame Comunicative è lieta di presentare l’ultima fatica della Caipira Records che, tra Musica Estesa e brillanti intuizioni artistiche, porta in dote le qualità compositive di David Ragghianti.

Il cantautore toscano, supportato da Giuliano Dottori, chiamato come produttore artistico, si presenta, celato dietro un digipack dalla perfettibile cover art, con nove delicate tracce, poste in bilico tra intuizione acustiche e ritmiche acquerellate.

Un andamento Morganiano da inizio a questo promettente Portland, attraverso il riuscito incipit di I prati che cercavo, espressione sentita di un ricercato approccio cantautorale, ricco di echi e riverbi cromatici, che si pongono come ponte robusto alle solari note di Amsterdam. La ricerca di songwriting visivo e a tratti poetico, apre a sonorità immediata e non troppo discoste da impressioni (Pacifico-)Gazzè- Fabi, mentre le ridondanze aperte si incontrano con blandi e subitanei cambi direzionali, per lasciare spazio all’osservativo incipit di Dove conduci. La traccia probabilmente annoverabile tra le migliori del disco, si offre all’ascolto con la delicatezza di notte gentili e retrò, che alimentano una sei corde, giusto viatico espressivo piacevolmente interposto tra cori di supporto e una ritmica deja-ecù.

Il disco, raccontato dalle pennellate in (cripto)rotoscope di Chiara Elisa Ragghianti, evolve nel suo sentiero mediante i battiti regolari di Occhi asciutti e Se non ti ammali mai, fino a giungere ad un interessante apice espressivo con Pause estive. La composizione si offre all’ascolto appoggiandosi al cantautorato anni 70 e arrivando a mostrare una diluita e magica atmosfera emozionale, in cui le note strappate dell’arpeggio giungono a ridefinire la miscellanea cromatica di Neith Pinceli, pronto a ridefinire i contorni del brano.

Pregevoli infine appaiono la semplicità di 300 anni e le Raffiche di fuga, dominante da voce chitarra, attori protagonisti di un disco da vivere e da ascoltare con attenzione.

Tracklist

1. I prati che cercavo

2. Amsterdam

3. Dove conduci

4. Occhi asciutti

5. Tema del Filo

6. Se non ti ammali mai

7. Pause estive

8. 300 anni

9. raffiche di Fuga