Fakir Thongs “Lupex”, recensione

lupex.jpg

Sotto l’egida di Music For People arriva a noi Lupex, lucido digipack in cui l’arte di Alessio “Trip” Trippetta cerca di dare voce estetica ad disco particolare e non immediato, attraverso le linee minimali e vettoriali di un’opera che sembra voler richiamare gli stilemi della pop art, non così lontana dall’impronta ricercata dal terzetto (ascoltate Wasting your smile per farvi un’idea precisa).

Il disco ha il suo battesimo con l’andamento stoner di No tear, qui mescolato ad una vocalità (forse troppo) pulita che ci invita ad aprire l’ottimo booklet-poster, in cui la cover art si fonde ai testi e alle foto delle live session. Il songwriting, ben innestato nelle partiture, mostra un’accorta armonia con le strutture sonore, in cui si ritrovano stilemi tipici del genere psich-stoner. Così accade nella pacatezza espressiva Poison me twice, traccia che mi conferma come la band modenese debba osare maggiormente per sfruttare le proprie espressività.

Tra le migliori track del disco sento di dover annoverare il profondo blues di A secret to unfold e Hormiga bite, composizione in cui la nereggiante ed irrequieta parte iniziale mostra impronte psich, pronte a virare verso dilatazioni strumentali vicine ad un prog di stampo vintage. Le desertiche espressività si perdono poi per lasciare spazio all’immediatezza di Lady Bell e alla visionaria Luxia Rajosa che, con i suoi rimandi More e Meddle si pone come reale punto di partenza per un futuro che deve ancora presentarsi con la giusta veste.

Tracklist
1. No Tears
2. State Of Grace
3. Poison Me Twice
4. Pen Strokes
5. Wasting Your Smile
6. A Secret To Unfold
7. Hormiga Bite
8. Reaching The Coast
9. Lady Bell
10. Luxia Rajosa