Franco Battiato – Il vuoto, recensione.

Franco Battiato - Il vuoto, cd cover.

Cosa succede a Franco Battiato?

Il suo ultimo cd, il vuoto, mi è apparso in tutta la sua bellezza e la sua freddezza. Ma facciamo un piccolo passo indietro e analizziamo il cd in modo ordinato.

I testi.

Ascoltare un cd di Battiato significa sapere di trovarsi di fronte a testi tutt’altro che banali. Potrei osare che i lavori del cantautore siciliano siano in linea agli ultimi lavori di Battisti, difficili, algidi, bellissimi ma spesso incomprensibili.

L’intero album analizza il vuoto della nostra esistenza, la frenesia dei nostri giorni e lo fa in modo oscuro, cupo. Quasi a cercare un senso che possa giustificare, appunto, il vuoto che Battiato sembra provare.

C’è poco altro da dire. Se si ascoltano le canzoni una alla volta, in modo distante una dall’altra e non in sequenza, si rimane perplessi. Non si capisce fino in fondo il senso di quel che Battiato vuole comunicare. Assieme l’album trae un significato proprio dalla difficoltà di seguire un filo narrativo.

A mio modo di vedere infatti, il senso di smarrimento che ho provato nell’ascoltare le 9 tracce del cd è direttamente conducibile al senso del titolo dell’album. Il vuoto dell’esistenza, la mancanza di chiarezza, la difficoltà di comunicare tra noi. Il filo conduttore in questo caso rivela una costruzione ermetica e perfetta, ma fredda.

Il difetto principale che posso imputare a questo cd è appunto la freddezza. Pur consapevole che si tratta di un lavoro fuori dagli schemi non sono riuscito ad ascoltarlo con piacere. Il fatto che oggettivamente possa essere artisticamente molto valido, non mi ha reso piacevoli le sedute di ascolto, né distratte né attente, mi ha disorientato.

La musica.

Con una premessa come quella che ho fatto sui testi non credo che sia possibile, cercando di analizzare gli arrangiamenti, discostarsi dal giudizio appena espresso. Ci sono molte sonorità elettroniche che ricordano vagamente gli anni 70. molte volte le voci sono sporche, campionate, sempre più spinte verso una spersonalizzazione dell’artista.

Mi è parso che Battiato non canti le proprie canzoni ma le legga, distaccandosi da musica e arrangiamenti.

In conclusione la domanda è sempre quella, Alfonso ma ti è piaciuto? No. Il vuoto mi ha lasciato vuoto. Non mi ha preso, non mi ha coinvolto. E’ un album che non è nelle mie corde, ma proprio per questo ribadisco che è una mia opinione.

Come al solito ascoltatelo, se possibile più di una volta e sappiatemi dire.