Il Lungo Addio “Disperate abitudini”, recensione

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Dopo qualche mese, torniamo sulle tracce de Il lungo Addio, attraverso nuove Disperate abitudini, secondo CDR di questo 2013, anno che, ancora una volta, conferma gli intenti di questo one man band dalle sembianze elefantiache. Il discorso, iniziato con Io non sarò qui, prosegue imperterrito nel suo misterioso minimalismo retrò, pronto a rivedere il proprio recente passato attraverso le note di sette tracce immerse, come da attese, nelle usuali atmosfere noir, armonizzate tra narrazioni minimali ed opportuno umorismo, spesso celato tra le cupe e nereggianti spezie espositive.

Il mondo cripto (sur)reale della creatura ideata da Fabrizio Testa, si apre nel Fumo fagocitante del destino. La traccia, disfattista e sfiduciata, si appoggia ad una linea sonora estremamente scarna e ridondante, vittima di quella realtà rinchiusa dietro alla finestra serrata, che si riapre spinta dall’ironia di Io non sarò qui, da cui l’autore spilla vortici baritonali che si assestano, come il testo stesso, in un humor (non)sense. I Passaggi vocali eccessivi si sposano perfettamente con il contrasto della sei corde, sempre in linea con una semplicità di note pronta a stopparsi in Domenica, in cui la quotidianità del giorno di festa appare un piccolo incubo del vivere. Tedio, dolore esistenziale e stereotipi di un giorno che per molti è di per sé fonte di vacuità, qui ben espressa dall’assenza improvvisa di note nel suo iter sonoro.

Con Spiaggia Libera poi l’autore ci trascina tra i silenzi di una spiaggia sporchissima e cruda, tra granchi morti, siringhe e marocchini, metafora di una prigione senza sbarre in cui l’amoroso dialogo felliniano muore, stringendosi tra i passaggi di una sei corde più libera nel citare ironicamente le arie anni ’70. Mentre avanza la brevità de La noia, brano introverso e fondamentalmente di stampo cantautorale, un sussurrio convoca l’ascoltatore nel fondo nelle acque, per poi riaffiorare lentamente con la narrativa titletrack e con Morire a Misano, in cui l’anima blues è disossata nel tentativo (riuscito) di restituire una piccola composizione artistica, pronta a definire ancora una volta i contorni di un mini disco da ascoltare con la dovuta attenzione.

Tracklist:

1 • Fumo
2 • Io non sarò qui
3 • Domenica
4 • Spiaggia Libera
5 • La Noia
6 • Disperate Abitudini
7 • Morire a Misano