Inside the Hole “Impressions”, recensione

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Mi è bastato ascoltare un brano per capire che si poteva parlare degli Inside the hole… beh talvolta sbaglio… ma questa volta no!
Arrivano dalla Trinacria per accasarsi con la Logic(il)logic, con la quale hanno deciso di rivisitare il percorso sino ad oggi affrontato, attraverso fisiologici mutamenti, accorti cambiamenti e migliorie espressive, che hanno portato alla promozione (tramite Atomic Stuff) di questo interessante debut. Dieci alacri tracce immerse nel più genuino rock ‘n’blues d’oltreoceano, imbrattato dalla calda e caratteristica vocalità di Zappia, anima e corpo di questo project complementato dal tecnicismo autentico della sezione ritmica.
Il disco trasuda passione, volitività ed un pizzico di adeguata arroganza, che mostra la via da percorrere in una corsa iniziata on stage, tra colpi diretti e profondi, in cui gli arrangiamenti sembrano dover qualcosa ai mostri sacri del genere, nonostante svisate contemporanee ed influssi senza estremità, in grado di armonizzare le più svariate forme del rock.

Un riff che, portando alla mente il mondo Negrita, si erge come chiave di volta per l’incipit (We’ll be free), grezzo e a tratti sregolato, figlio legittimo delle polveri sporche del rock puro, come dimostra l’enclave di guitar solo in cui Roy Zappia mostra gli intenti di una band, che sembra aver l’urgenza di essere, ma al contempo di apparire. L’atmosfera ed il groove si colloca verso intuizioni rock’n’blues dalle sfumature indurite, che si manifestano attraverso i tracciati battenti di I’ll fight for me , le cui reminiscenze del Billy Idol più mainstream, aprono alla note di Woman Blues ( a little tribute to Buddy Guy). Il coinvolgente brano mostra blue note libere di viaggiare sul manico di una chitarra viva e pulsante, attraverso un ovvio omaggio all’electric blues.

Il sentiero prosegue con la radiosa Baby Song, in cui il timbro graffiato del frontman indirizza l’ascoltatore tra le battute di un brano dal riffing implicante e di facile impatto. Le movenze di Emanuele Cultrona al basso forniscono poi il pattern con cui la sei corde traina l’astante nel mondo degli Inside the hole, proprio come accade in Love me baby!, brano dall’animo hard and blues, pronto a concedersi sensazioni deja ecù.

Se con Mary, the dream le toniche portano ad andamenti Commitments, con la breve Beer! Sex!…and fuckin’roll si raggiunge l’apice espressivo. La traccia manifesta spezie speedtrash, qui maturate attorno ad un’anima Motorhead piuttosto evidente, pur mantenendo la sua struttura espressiva senza incanalarsi in citazionismi fine a se stessi. Ancora con in testa le magnifiche sensazioni della traccia precedente, con Begins the blues si giunge al termine dello scosceso percorso sonico, attraverso un velato ossimoro. Il brano di chiusura sembra voler chiudere l’ottimo full lenght attraverso un pure blues, forse banale e poco innovativo, ma che riesce a stringere i confini di un rock blues trio, che inizia a mostrarsi senza osare…
Ora non ci resta che attendere (con interesse e curiosità) le prossime nuove “impressioni”.

Track list:

1. We’ll Be Free
2. I’ll Fight For Me
3. I Pay For You
4. Woman Blues (A Little Tribute to Buddy Guy)
5. Baby Song
6. Mary, The Dream
7. Love Me Baby
8. Impressions
9. Beer! Sex! … And Fuckin’ Roll
10. Begins The Blues