Kom “Grazie Vasco”, recensione

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Quando è arrivato il disco dei Kom, osservandolo attentamente, ho istintivamente alzato gli occhi al cielo. Ho subito pensato non avrei mai avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di recensirlo, perché ormai da due decenni continuo a pensare che la folle e immotivata idolatria vintage per quel Vasco Rossi che io stesso ho amato dai primi anni ‘80 sino A Gli spari sopra, fosse assurda, fuori luogo poco obiettiva, perché innegabilmente accecata da un amore eccessivo, che ha finito per disegnare antipatici e arbitrari confini.

Nonostante la mia condizione, proprio infastidita da questo feticismo musicale, però, dopo un breve scambio di opinioni con Alessandro Carletti Orsini di Music Force, mi sono convito ad abbandonare il mio lato soggettivo e di iniziare un ascolto totalmente sfogliato dai miei pregiudizi… ed è così che voglio iniziare la recensione di Grazie Vasco, mettendo in evidenza che quello che ho ascoltato è potenzialmente un buon disco, che piacerà a molti, perché intriso di rock tipicamente di italico.

L’opera del sestetto viene battezzata dai ringraziamenti (necessari o meno poco importa) al cantautore di Zocca, attraverso una traccia divertente e divertita, in cui la narrazione si sviluppa attorno ad un’opera di collage con i più diversificati titoli di canzoni storiche di Vasco. L’anthem, piuttosto debole dal punto di vista armonico, lascia però il posto ad un uso più accorto del songwriting, attraverso la piacevole struttura sonora di Il tuo profumo nell’aria, la cui atmosfera elegante e melanconica ci indirizza verso Mentre dormi, a mio parere uno dei titoli più interessanti, in cui va a palesarsi un timbro particolarmente gradevole, qui pronto a mostrare le sue reali potenzialità su ritmi più sostenuti. Non vorrei essere blasfemo nell’azzardare un paragone particolare, ma a tratti la voce di Mirko Salerni si avvicina a Blackie Lawless di I wanna be somebody.

Malgrado poi alcuni rimandi evitabili di Sto pensando che, si arriva alla riuscita Festa finale, chiusa dall’inevitabile omaggio diretto di Vivere una favola, versione piacevolmente rivisitata del brano targato 1987, che cela un obiettivo necessario: distaccarsi dal faro di riferimento per trovare una reale identità che (forse) esiste, ma che ancora non si è palesata.

Tracklist:

1.Grazie Vasco
2.Il tuo profumo nell’aria
3.Mentre dormi
4.Scateniamoci
5.Sto pensando che
6.Festa
7.Vivere una favola