Patchanka Soledada

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Quando mio padre, agile over 60, ha visto il cd dei Patchanka Soledada ha esclamato: “Belin, è magnifico”. La sua esternazione, così amabilmente genovese, voleva in particolare far riferimento al lato estetico del compact disc, costruito sulle fattezze di un vecchio 45 giri, con una corona plastificata ed un cuore digitale. Il sapore retrò che emerge dall’oblio, oltrechè nell’abito, riecheggia anche nell’attacco della prima track, introdotta da quel dolce fruscio che prende vita nell’incontro tra i vecchi vinili e la puntina del giradischi.

Un suono dall’andatura jazz, funge da prologo allo ska mescolato al rocksteady, che accompagna le parole de “La più bella del mondo”, vecchio successo degli anni 50 di Marino Marini. Infatti, seguendo il fiotto di Bluebeaters e Roy Paci, anche la band lucana, offre di sé una rivisitazione del passato, proposta anche in una radio edit, che a dir la verità ben poco si scosta dalla versione estesa. Il sound risulta sin dal primo ascolto molto piacevole, arioso e senza troppi inutili fronzoli; coinvolge e trascina, portando alla memoria le prime opere dei Persiana Jones, prima che si perdessero tristemente nel meno riuscito ska core punkettaro. Il lieto ritmo si assesta alla perfezione con “One step feat.Mariano Hobo Caiano”, straordinario collaboratore di Renzo Arbore. La traccia mostra ottimi risultati nel suo reggae luminoso che si inoltra nell’idioma inglese passando attraverso un accenno di free style.

“Parto, scelgo di camminare lento…dove vado non so…salgo di gradino in gradino..” sono le parole che sembrano voler trasportare una tonalità profetica per Nicola Petrillo & C, nella loro scelta di intraprendere passo dopo passo il sentiero della musica, senza cervellotiche scelte stilistiche. Proprio la genuinità del prodotto risulta essere l’arma vincente, che a breve porterà alla realizzazione di un full-lenght con l’etichetta “La casa”. Il lato ancora poco convincente della band sembra essere quello drum ‘n’ bass, esplicitato nella conclusiva “Fratello Dub”, dove il complesso si perde in ridondanti sonorità, che non sembrano trovare la giusta maturazione, proprio come avviene nell’elettro intro di “Quello che vuoi”, deliziosa melodia alla Bobo Rondelli, intaccata però dal quel lato altronico, che sembra stonare nella mistura reggae dub. Ad ogni modo l’Ep, nonostante qualche incertezza, si presenta come un buon esordio, che anticipa un album che probabilmente riuscirà a definire meglio il talento dei Patchanka Soledada.

Tracklist

La più bella del mondo
La più bella del mondo (radio edit)
Quello che vuoi
One step feat.Mariano Hobo Caiano
Fratello Dub