Paul is alive – Recensione del libro.

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“ I pidaioli non si estinguono, ma si moltiplicano come i Gremlins”

Spero di cuore che (mai e poi mai) Marco Crescenzi decida di occuparsi del mondo documentato da Pier Domenico Colosimo, straordinario pioniere dell’archeologia misteriosa. Infatti, il mitologico Peter Kolosimo (nom de plume dello scrittore modenese) è stato, per la mia preadolescenza, un faro luminoso sulla curiosità, fantasia e mistero. Infatti, da indefesso e persecutorio complottista, ho amato tanto lui quanto il mondo di Zeitgeist di Peter Joseph e (ovviamente) le strampalate teorie dell’ormai famigerato PID.

La mia paura, infatti, è che l’oggettiva e spietata logica di Crescenzi possa affondare i miei favolistici voli pindarici. Vorrei continuare a (far finta di) credere, evitando che l’autore di questo nuovo Paul is Alive possa agire destrutturandoli e smontandoli, mattone per mattone, dimostrando l’assoluto surrealismo visionario che modula i pensieri…esattamente come è riuscito a fare con sarcasmo, ironia e precisione con quelli che lui stesso chiama beffardamente “Pidaioli”.

Il libro, edito da Gremese, con le sue 130 pagine va a contrapporsi alla (reale o favolistica…decidete voi) teoria che ipotizza la morte di Paul McCartney, a seguito della quale l’ex Beatles è (dicitur) stato sostituito da un sosia a seguito di un presunto incidente occorso la notte del 9 novembre 1966. Proprio da qui il nuovo detrattore per eccellenza parte analizzando in maniera logica e precisa ogni teoria applicata alla leggenda. Un viaggio burrascoso in grado di ridefinire in maniera decisa indizi e ipotesi presumibilmente accertabili dall’analisi metaforica di testi, cover art ed interviste.
Così tra trichechi, rimandi orientali e ricostruzioni divertite, l’autore si pone ai suoi lettore con un inatteso timbro colloquiale, che talvolta mostra una piacevole ed informale aggressività legata all’assoluta convinzione che Paul sia vivo da sempre.